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Segnalato da Franco Ionadi Cassazione Sentenze Plusvalenza Avviamento Valore Cessione d'azienda Azienda Ricarico Accertamento induttivo L L'amministrazione finanziaria è legittimata a procedere in via induttiva all'accertamento del reddito da plusvalenza patrimoniale relativa al valore di avviamento, realizzata a seguito di cessione di azienda, sulla base dell'accertamento di valore effettuato in sede di applicazione dell'imposta di registro, ed è onere probatorio del contribuente superare (anche con ricorso ad elementi indiziari) la presunzione di corrispondenza del prezzo incassato con il valore di mercato accertato in via definitiva in sede di applicazione dell'imposta di registro, dimostrando di avere in concreto venduto ad un prezzo inferiore. Testo: Con l'unico motivo l'amministrazione finanziaria, lamentando la violazione del D.P.R. n. 600 del 1973, art. 39 e del D.L. 30 agosto 1993, n. 331, art. 62 sexies, comma 3, convertito nella L. 29 ottobre 1993, n. 427, osserva anzitutto che ai fini dell'imposta di registro era stato dichiarato un valore dell'azienda notevolmente inferiore rispetto a quello determinato dall'Ufficio sulla base della presenza di beni di azienda e di movimentazioni contabili, analiticamente indicati nel provvedimento impugnato. La presunzione a favore dell'amministrazione non era stata però contrastata dal contribuente attraverso la produzione di prove del valore di mercato dei beni ceduti. Il valore dell'azienda così ricostruito aveva indotto l'Ufficio ad accertamenti ulteriori, dai quali era emersa una percentuale di ricarico sul costo del venduto di L. 64.984.000, pari al 29%, irrisoria in relazione all'attività di commercio ambulante di abbigliamento - per la quale gli studi di settore indicano percentuali di ricarico dal 50% al 100% -, sicchè la percentuale del 50% applicata era favorevole al contribuente. P.Q.M. La Corte accoglie il ricorso e cassa la sentenza impugnata con rinvio ad altra sezione della Commissione tributaria regionale della Campania.
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