Diritto Tributario

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A cura dell'avv. Franco Ionadi e del dott. Spataro



Relazione Pg Corte dei conti 28.1.2004


2004-02-02
abstract: Troppe consulenze esterne ...

Segnalato da Spataro Cittadinolex


C

Corte dei conti. Relazione del Procuratore Generale VINCENZO APICELLA sullo stato della giurisdizione e dei controlli della Corte dei conti al primo gennaio 2004. Inaugurazione anno giudiziario 2004

 

Presentazione.

Il discorso demandato al Procuratore generale della Corte dei conti in questa sede di inaugurazione dell?anno giudiziario ha per connaturato oggetto l?attività svolta dall?Istituto nell?anno appena trascorso. Ne ha anche un altro, però, intimamente connesso al primo, quello di contribuire a dare ragguagli sullo "stato" che, all?inizio del corrente anno 2004, il nostro organo di controllo e di giurisdizione contabile assume - di diritto, ma anche di fatto - nell?Ordinamento costituzionale e amministrativo della Repubblica: ciò nella essenziale finalità di offrire agli organi legislativi, rappresentativi e di governo utili elementi di conoscenza per l?esercizio delle rispettive funzioni.

In questo è il senso e la ragione di questa cerimonia.

Inoltre, la necessità che una siffatta puntualizzazione venga aggiornata a scadenze sufficientemente ravvicinate è tanto più evidente, in quanto, come e ancor più che per altre magistrature, la Corte dei conti si trova, per sua stessa natura, a dover operare nel periglioso settore della gestione del denaro pubblico e delle pubbliche risorse, un settore mai tranquillo e, nel tempo, sempre mutevole.

Questa gestione si trova, infatti, costantemente stretta da esigenze e spesso da urgenze, interne ed esterne, non sempre conciliabili, di natura economica, politica, giuridica e sociale. La diversità e la mutevolezza di queste esigenze è data dal corso, nei nostri tempi incalzante, del progresso, quel progresso che, da sempre, nelle sue varie forme, inesorabilmente scandisce i tempi della storia.

Tali considerazioni coerentemente mi impongono di allacciarmi al discorso da me stesso fatto in sede di inaugurazione del decorso anno 2003. In quella occasione osservavo (cerco qui di riassumere in poche righe quanto allora dissi) che lo "stato" della magistratura contabile era caratterizzato e condizionato dalla sua natura di organo posto al "servizio della Repubblica e per la Repubblica", così come sancito dalla lettera e dalla collocazione degli artt. 100 e 103 della Costituzione e confermato dal successivo titolo V recentemente novellato; sicché, specie nella sua funzione di controllo, la Corte dei conti ancora una volta esprimeva la sua modernità, inserendosi puntualmente nel nuovo assetto del c.d. federalismo solidale consacrato nella nuova formulazione della stessa Carta Costituzionale. In tale mia prolusione, poi, sottolineavo come questa vocazione, e questa attitudine, trovassero il loro riconoscimento nel disegno di legge La Loggia, in quei giorni ancora in discussione dinanzi al Parlamento nazionale.

Questo discorso, va ora aggiornato con un preciso riferimento, quello della data di inizio del corrente anno giudiziario.

Nel 2004 cadranno due ricorrenze che riguarderanno, ad un tempo, il sistema di gestione della cosa pubblica e, non certo casualmente, la posizione e le funzioni della Corte dei conti: il decennale dell?entrata in vigore delle leggi di riforma n. 19 e n. 20 del 1994 e il primo anno di vita della legge 5 giugno 2003, n. 131.

In misura chiaramente differente, se non altro per la diversità dei tempi considerati, nonché dell?ambito della materia, si può tentare ora di formulare, per la prima e per la seconda scadenza, un sintetico consuntivo ed azzardare una previsione per le prospettive future.

2. Stato generale della funzione di controllo.

Inizierò questa mia riflessione incentrandola sulle vicende che, per le dette normative, ha avuto l?attività di controllo del nostro Istituto, che - ricordo - venne collocato dai primi legislatori dello Stato unitario al centro del sistema dei controlli sulle gestioni pubbliche, posizione, questa, che fu confermata dai padri costituenti; e ciò sulla base di regole rigorose, tali per tutte le pubbliche amministrazioni


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2004-02-02 Segnalato da Spataro Cittadinolex








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