"Qualora il ricorso in primo grado risulti presentato oltre il termine di sessanta giorni dalla notifica dell'atto impugnato, in quanto in calce all'avviso di rettifica la menzione del termine di sessanta giorni, utile per ricorrere, contenuta a stampa nel modulo, sia stata cancellata e sostituita dall'Ufficio finanziario con l'indicazione di giorni novanta (nel caso di specie, in quanto l'Ufficio attendeva l'eventuale definizione in misura ridotta delle sanzioni irrogate, possibile entro trenta giorni, e faceva decorrere dalla scadenza di tale ultimo termine quello per ricorrere all'organo della giustizia tributaria), l'impugnazione proposta deve ritenersi ammissibile, avendo il contribuente fatto affidamento sulle indicazioni dell'Amministrazione finanziaria.
Tale assunto trova fondamento nella considerazione che in calce agli atti impugnabili devono essere indicati il termine per proporre ricorso e l'organo a cui lo stesso può essere proposto, per cui se si vuole dare un senso a questo obbligo imposto dalla legge all'amministrazione, si deve dedurre che, qualora tali indicazioni siano errate, il contribuente non ne debba subire alcun pregiudizio." (Da www.finanze.it)