"Piccola strigliata dei giudici della Corte Suprema nei confronti del Fisco in materia di accertamento: affinché sia legittimo un accertamento induttivo, ossia quell’accertamento che prescinde dalle scritture contabili del contribuente, non è sufficiente la sola contestazione della percentuale di ricarico dei beni venduti ma è necessario che vengano contestate anche altre omissioni che incidono sull’attendibilità complessiva della dichiarazione.
La decisione dei giudici di legittimità, che ha ispirato la recente sentenza 23 giugno 2003, n. 9946, è stata adottata a fronte del caso di un contribuente nei cui confronti è stata ritenuta legittima l’applicazione del metodo induttivo, in considerazione del fatto che il Fisco aveva contestato la percentuale di ricarico e il contribuente nella dichiarazione dei redditi aveva sia omesso di indicare il valore delle rimanenze sia di esibire il relativo prospetto alla cui redazione sono obbligate le imprese...." (da www.miaeconomia.it)