Diritto Tributario

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A cura dell'avv. Franco Ionadi e del dott. Spataro



Ragionevole durata del processo - Equa riparazione - Rassegna di giurisprudenza della Cassazione (parte seconda) (Tributario)

2003-04-25
abstract: Ragionevole durata del processo - Equa riparazione - Rassegna di giurisprudenza ...

Segnalato da FrancoIonadi Euro


S

Sentenza 14.1.2003 n. 358:
Ragionevole durata - Inefficienze dell’organizzazione amministrativa - Prova del danno morale – Anche in via presuntiva

Nell'ambito applicativo della legge 24 marzo 2001, n. 89, introdotta nell'ordinamento allo scopo di dotare l'Italia di un rimedio effettivo in caso di mancato rispetto del termine di ragionevole durata del processo, di cui all'art. 6, paragrafo 1, della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, rientrano anche le violazioni conseguenti a scelte, ad inerzie o inefficienze comunque riconducibili all'organizzazione dell'apparato pubblico.

In tema di equa riparazione ai sensi della legge 24 marzo 2001, n. 89, accertata la violazione del termine di durata ragionevole del processo, la prova dell'esistenza di un danno morale può essere desunta anche in via
presuntiva.



Sentenza 14.1.2003 n. 363
Ragionevole durata – Elementi da utilizzare ai fini della relativa valutazione – Comportamento delle parti, del giudice e di altri soggetti – Complessità del caso: sua novità o serialità

In tema di equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo, ai sensi della legge n. 89 del 2001, l'oggetto dell'accertamento e' costituito dal mancato rispetto del termine ragionevole del processo, accertamento il cui percorso e', dalla stessa legge, individuato nella valutazione della complessità del caso ed, in relazione a questa, del comportamento delle parti e del giudice del procedimento, nonché di ogni
altra autorità chiamata a concorrervi o, comunque, a contribuire alla sua definizione. E' pertanto, necessario che il giudice, una volta individuato l'intero arco temporale del processo, operi un'analitica selezione tra i segmenti temporali attribuibili alle parti e quelli attribuibili all'operato del giudice, sottraendo i primi alla durata complessiva del procedimento; quanto risulta da tale sottrazione costituisce il tempo complessivo attribuibile al giudice, inteso come "apparato giustizia" (cioè come complesso organizzato di uomini, mezzi e procedure necessari
all'espletamento del servizio), ed in relazione ad esso va emesso il
giudizio circa la ragionevolezza o meno della durata. Quanto, poi, alla
complessità del caso, si tratta di un giudizio di merito (il quale, se
logicamente e congruamente motivato, sfugge alla censura di legittimità)
che attiene, in generale, alla materia ed al tipo di procedura trattata,
nonché, in particolare, alla novità o "serialita'" delle questioni
discusse, al numero delle parti e delle domande, alla tipologia (qualitativa
e quantitativa) dell'istruttoria espletata, alla presenza di sub
procedimenti sommari, ecc. (la S.C. ha così cassato la sentenza che, pur
avendo operato la menzionata sottrazione, aveva del tutto omesso di valutare la ragionevolezza o meno del tempo attribuibile al giudice, limitandosi all'assiomatica considerazione che "il termine ragionevole per lo svolgimento del doppio grado di giurisdizione non sembra nella specie essere stato rispettato").



Sentenza 14.1.2003 n. 362
Ragionevole durata – Di un processo ancora in corso – Ammissibilità della richiesta dell’equo indennizzo.

La domanda intesa al riconoscimento di un equo indennizzo per la non ragionevole durata del processo e' proponibile anche con riferimento a processi ancora in corso, senza che sia perciò configurabile un dubbio di legittimità costituzionale della relativa normativa per violazione dei principi di precostituzione del giudice naturale e di imparzialità (nel presupposto che il giudice del su


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2003-04-25 Segnalato da FrancoIonadi Euro









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