Giurisprudenza della sezione tributaria della Cassazione - Osservatorio n. 40 di FiscoOggi (Tributario)
abstract: Giurisprudenza della sezione tributaria della Cassazione - Osservatorio n. 40 d ...
Segnalato da FrancoIonadi Euro Sentenza
"
"Tra la giurisprudenza tributaria della Corte di Cassazione si segnala in questo numero la sentenza 15984/2002 in materia di tassabilità, ai fini delle imposte sui redditi, dei proventi derivanti da fatti illeciti.
La controversia nasce dall'impugnazione di un avviso di accertamento emesso dall'Ufficio Imposte, sulla scorta di un processo verbale di constatazione della Guardia di Finanza, per omessa indicazione di ricavi.
Il contribuente, titolare di una ditta individuale, ricorreva alla Commissione Tributaria sostenendo che i ricavi non dichiarati, ma desunti dall'esame dei conti correnti bancari, non erano conseguiti nell'ambito dell'impresa commerciale.
Sia la Commissione Tributaria di primo grado che quella Regionale accettavano le ragioni del contribuente, argomentando che la contabilità dell'esercizio commerciale era regolare; le somme accertate non sarebbero state il prodotto dell'attività commerciale, peraltro modesta, esercitata dal titolare, ma provenivano da attività di usura ed in quanto tale non erano assoggettabili ad imposizione tributaria.
Con la sentenza segnalata, la Corte di Cassazione investita sulla violazione e falsa applicazione dell'art. 14 L. n.537/93, art.1 del DPR 597/73, artt 38 e 39 DPR 600/73 ha accolto il ricorso dell'Amministrazione Finanziaria e annullato la sentenza impugnata.
Pur in presenza di contabilità regolare, considerato che sono stati accertati proventi e ricavi extracontabili, è senz'altro legittimo il ricorso ad un accertamento induttivo.
La Corte ribadisce ancora il principio generale della tassabilità dei proventi derivanti da illecito. L'articolo 14 della legge 537/1993 d'altronde dispone espressamente che "nelle categorie di reddito di cui all'articolo 6, comma 1 del Tuir devono intendersi ricompresi, se in essa classificabili, i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo se non già sottoposti a sequestro o a confisca penale".
La Cassazione nell'esaminare il caso, si è comunque mostrata indifferente all'esistenza o meno del reato di usura, conclude infatti affermando: se il titolare di una attività commerciale esercita parallelamente a quella di impresa anche attività di prestito ad interesse, i proventi di questa seconda attività sono soggetti a tassazione insieme a quelli dichiarati nell'attività ufficiale , sia che costituiscano il frutto di un illecito sia che non sussista alcuna violazione penale...." (Da www.fiscooggi.it)
Link: http://www.fiscooggi.it/reader/drvisapi.dll?MIval=
2003-01-13 Segnalato da FrancoIonadi Euro Sentenza

|