"A seguito delle innovazioni apportate alla disciplina relativa all’indeducibilità dal reddito di impresa dei costi nelle operazioni con l’estero, di cui all’art. 76 comma 7-bis del D.P.R. n. 917/1986, l’Agenzia delle Entrate ha fornito alcuni chiarimenti con la C.M. 10 maggio 2002, n. 39/E relativamente alla deducibilità delle perdite su crediti nel caso in cui il debitore sia residente all’estero e, in particolare, sia localizzato in uno dei c.d. «Stati a regime fiscale privilegiato», come individuati dall’apposita «black list» di cui al D.M. 23 gennaio 2002.
In via generale, la disciplina fiscale in materia di deducibilità dal reddito di impresa delle perdite su crediti è regolata dal D.P.R. n. 917/1986:
- all’art. 66 comma 3, per quanto concerne le perdite effettivamente subite, nonché le modalità di prova dell’effettività della perdita;
- all’art. 71, per quanto concerne le perdite di probabile sopravvenienza, ma non definitivamente accertate.
Quando il debitore estero è residente in un Paese a fiscalità privilegiata, alle predette norme si affianca il disposto dell’art. 76 comma 7-bis...." (Da www.portaleaziende.it)