"(…) L'eccezione della nullità della motivazione non sussiste in quanto, per giurisprudenza ormai consolidata, basti che l'atto indichi il principio in base al quale esso è stato emesso: e nella specie il contribuente non ha pagato integralmente il tributo dovuto, sul quale punto il contribuente ha potuto agevolmente difendersi.
Quanto al merito (…) il generico riferimento è chiarito e smentito dal provvedimento e dalla allegata (allegata agli atti del processo!, nds)relazione storico-artistica emanata dal M.ro per i Beni Culturali ed Ambientali nel quale si precisa che (…) con provvedimento del 12.3.1996 notificato il 19.7.1997 lo stesso M.ro "considerato che il suddetto edificio è stato completamente demolito a causa della seconda guerra mondiale e che sul suo sedime preesistente è stato edificato negli anni cinquanta un nuovo fabbricato…essendo…decaduto l'interesse particolarmente importante che si intendeva tutelare…" ha decretato di revocare il DM 20.10.53.
E' di tutta evidenza pertanto che al contribuente non spettino le agevolazioni ICI per gli immobili di interesse artistico.
Di conseguenza il ricorso è da rigettare, ma non sono dovute le sanzioni, come da richiesta congiunta di entrambe le parti di causa
PQM
rigetta il ricorso e comunque non dovute le sanzioni. Spese compensate.
Verona 11.12.2001" (Da www.studiumfori.it)

Ivi la nota di commento di Marisa Bonanno, dalla quale sembra evincersi che la sentenza in questione abbia legittimato una sorta di applicazione retroattiva del presupposto impositivo nonché, in spregio dei principi di cui alla Legge n. 212/2000, una inammissibile "integrazione", in sede contenziosa, della motivazione dell'atto.