L’interpello riguardava il riconoscimento della franchigia di cui all’art. 6, comma 2, del D. Lgs. N. 358/97, al disavanzo di fusione realizzato dalla società ..I1 a seguito di fusione per incorporazione delle società I2, I3 e I4, di cui la prima deteneva le partecipazioni totalitarie per averle in precedenza acquistate dalla società NL, holding con sede in Olanda.
La richiesta dell’ammissibilità dell’affrancamento ex art. 6 D. Lgs. N. 358/97 era basata sul presupposto che la holding NL aveva già subito in Olanda il prelievo sulla plusvalenza realizzata a seguito della vendita delle partecipazioni e che quindi, in mancanza della franchigia invocata dalla I1, si sarebbe verificata una doppia imposizione sostanzaiale.
L’interpello è stato dichiarato inammissibile in quanto esulerebbe dall’ambito applicativo dell’art. 37 bis del DPR n. 600/73. Nondimeno l’Agenzia Entrate ha ugualmente svolto considerazioni di ordine generale sostenendo che, comunque, nella fattispecie prospettata, non sussistevano i presupposti per la fruizione della franchigia invocata, dal momento che non ricorreva una delle condizioni essenziali richieste dalla legge, ossia l’assoggettamento a tassazione della plusvalenza in capo a un soggetto residente nel territorio dello stato (la holding NL infatti aveva sede in Olanda).