L'Europa e' con voi. Da tempo, sulle colonne di IusSeek, affrontiamo i rapporti tra reati politici, partiti politici, violenza e terrorismo. Tra tutti particolare attenzione alla repressione dei Curdi, all'applicazione del diritto islamico in Nigeria, alla chiusura del partito Batasuna e di altri partiti "che condividono" le scelte di alcuni gruppi terroristici.
Oggi il leader del partito Batasuna accusa l'islam di un attentato che, sin dalle prime risultanze, indica l'Eta.
Non e' tanto il garantismo dovuto, quanto quello che non viene detto.
Non viene condannato l'attentato. Si indicano altri colpevoli. Una volta si parlava di apologia di reato. Ma e' ancora accettabile che un partito non combatta la violenza ?
Non e' lontano: a Milano siamo stati tutti ostaggi dell'assenteismo dei lavoratori in scioperi non autorizzati. I sindacati hanno giustificato la protesta per la gravita' delle inadempienze. Ma la gravita' di una inadempienza non puo' mai giustificare la commissione di un reato. E' un sacrosanto principio giuridico.
La Uefa fara' giocare le squadre. Ne ha i poteri. Non so quanto sia opportuno, ma ogni tanto, una eccezione, ci vorrebbe. The show must go on, ma ogni tanto sarebbe bello vedere qualcosa di diverso, non una normalita' a tutti i costi. Decisione certo non facile e certamente impopolare.
Ma non e' solo calcio. E' la certezza del diritto. I reati di opinione non sono in discussione, ma un partito che fa proprie le richieste di gruppi terroristi deve avere per lo meno l'obbligo giuridico di esecrare quanto commesso.
In assenza un obbligo morale. Ma finche' non si accetta la funzione di garanzia delle radici cristiane nella Costituzione europea, tali comportamenti non saranno nemmeno giuridicamente rilevanti.
E come tali li dobbiamo considerare. Tamquam non essent.
Spataro
Link: http://www.uefa.com/competitions/UEFACup/news/Kind
2004-03-11 - Fonte: Spataro
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