Vittorio Cecchi Gori vuole che la sua AC Fiorentina sia riammessa "nell’alveo delle società calcistiche affiliate alla Figc". Per ottenere lo scopo la Regal srl, la società di famiglia che detiene la maggioranza azionaria della AC Fiorentina oggi sottoposta a procedura fallimentare, ha inviato una diffida legale che è stata notificata oggi a Coni, Figc e Lega calcio. La diffida parla di "un disegno chiaro contro la società ".
La diffida predisposta dai legali di Cecchi Gori si fonda - come spiega una nota dell’ ufficio stampa del Cecchi Gori Group - sulla "puntuale ricostruzione delle omissioni, delle irregolarità e dei favoritismi che accompagnarono l’esclusione della Ac Fiorentina spa e trae spunto dal decreto legge, oggi legge 280/03, che ha conferito al Coni e alla Figc poteri eccezionali".
"La procedura comunitaria contro il decreto spalmadebiti -ha dichiarato Vittorio Cecchi Gori - le dimissioni polemiche di quattro commissari Covisoc tra i quali il presidente Pescatore,la lite sui diritti televisivi che si aggiungono alle vicende e alle polemiche della scorsa estate aprono inquietanti interrogativi sui metodi seguiti dagli organi di governo del calcio e mi impongono una azione forte, volta a dimostrare la correttezza della mia gestione e, di contro, l’esistenza di un disegno chiaro e dimostrabile contro la mia società ".Ed ha aggiunto: "Non ho mai utilizzato fideiussioni falsificate o di comodo, nè tantomeno plusvalenze. Il trattamento che mi è stato riservato da un organismo come la Covisoc, che vede oggi dimissionari il presidente e alcuni componenti due dei quali indagati per corruzione, e dal Tribunale Fallimentare di Firenze, che vede indagati i suoi vertici, è sotto gli occhi di tutti". "Non cerco vendette, ma ristabilire la verità " ha concluso Cecchi Gori.
2003-11-22 - Fonte: fiorentina.it
Calcio Coni Federazioni Fiorentina Cecchi Gori diffida Leghe Articolo