IL RUOLO DELLE REGIONI
Lo Stato ha dato ampia delega alla Regioni, affinché promuovano iniziative e servizi atti a garantire lo sviluppo della pratica sportiva, con particolare riguardo anche agli aspetti turistici propri delle competenze regionali.
Un impegno che il CONI ha sempre seguito con interesse, stringendo una collaborazione sempre più viva e coinvolgendo le Regioni nelle iniziative di sviluppo della pratica sportiva.
È uno sforzo che si presenta in maniera frastagliata con alcune Regioni, che hanno legiferato in materia di sport, e altre, che si barcamenano con ritardi e proposte varie. Questo squilibrio non può essere accettato, anzi: si deve promuovere un intervento legislativo nazionale, che stabilisca gli indirizzi generali ai quali ci si debba attenere.
Fra gli interventi primari riteniamo: il sostegno all'attività sportiva di base dilettantistica, la formazione degli operatori sportivi, l'assistenza, sia quella preventiva che sanitaria, infine l'impiantistica sportiva.
Poiché le Regioni, in materia di sport, rappresentano lo Stato, si rende necessario che una quota parte dell'introito del Totocalcio, o d'altri giochi legati all'attività sportiva, di spettanza dello Stato sia assegnata ai bilanci regionali, con un capitolo di spesa specifico, tenendo conto della quantità delle cifre giocate nelle singole Regioni.
IL RUOLO DEGLI ENTI LOCALI
Il ruolo dell'Ente locale, e in modo particolare del Comune, è quello di promuovere, garantendo i servizi necessari, iniziative e attività ludico-motorie che abbiano una funzione aggregativa, ricreativa e, dove necessario, anche riabilitativa.
Un ruolo, quindi, fondamentale per la crescita dello sport nel più alto senso del termine, perché sono gli unici in grado di costruire le attrezzature necessarie per qualsiasi forma di attività sportiva; in pratica rappresentano la Pubblica amministrazione nel rapporto diretto con la cittadinanza, per cui si debbono rendere interpreti delle varie esigenze della popolazione sportiva del loro territorio.
Da quanto sopra, consegue l'esigenza che in ogni Comune e Provincia esista sempre l'Assessorato allo sport e che, presieduta dall'Assessore, venga istituita una Consulta sportiva con la presenza di tutte le forze attive, realmente esistenti in loco e interessate ai problemi sportivi: CONI, scuola, Società sportive, Enti di promozione sportiva.
Gli Enti locali debbono garantire il diritto del cittadino a svolgere pratica sportiva, individuando nell'attività sportiva promozionale e amatoriale, così come previsto dal DPR 616/77, uno dei mezzi di valorizzazione sociale e di crescita della persona umana.
Si deve prevedere che gli impianti sportivi, di proprietà del Comune, vengano dati in gestione alle Federazioni sportive o a Società particolarmente presenti sul territorio con un'attività agonistica, mentre gli altri impianti possono essere gestiti dagli Enti di promozione, i quali potranno garantire l'assistenza tecnica e organizzativa per tutte le iniziative sportive, non legate alle Federazioni, con un contributo annuale dell'Amministrazione comunale per la gestione.
Sempre con la collaborazione degli Enti di promozione, i Comuni debbono, anche attraverso strutture circoscrizionali, avviare centri sportivi di avviamento alla pratica sportiva che coinvolgano i giovani a livello socio-ricreativo.
È compito degli Enti locali provvedere, attraverso le istituzioni sanitarie e con la collaborazione della Federazione medici sportivi, all'assistenza preventiva e curativa di tutti coloro che praticano qualsiasi tipo d'attività sportiva: ciò deve essere realizzato a titolo gratuito, per l'attività promozionale, o a costi limitati, per l'attività sportiva dilettantistica.
L'assistenza medica deve essere garantita, a titolo gratuito, anche in occasione di manifestazioni sportive indette dagli Enti di promozione sportiva e dalle Società sportive dilettantistiche.
2003-10-09 - Fonte: Uff. Sport An - Avv. Andriani
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