Caso Catania: questa società ha recentemente ottenuto la riammissione in serie B sia dal Tar di Catania sia dal Tar di Reggio Calabria che, nel contempo, ha “retrocesso” il Napoli in serie C e nominato due commissari ad acta: il prefetto Serra e il giudice Modica affinché diano esecuzione a tale provvedimento entro il 21 agosto p.v.-
Nel frattempo, però, il Napoli ha proposto ricorso d’urgenza al Consiglio di Stato contro il provvedimento del Tar di Reggio Calabria, sostenendo che esso (seppure emesso “per impedire danni irreparabili per il Catania”), poiché verrà sottoposto alla convalida del collegio soltanto il 12 settembre quando il campionato sarà cominciato da due settimane, finirebbe invece per “produrre conseguenze irrimediabili per il Napoli”.
Ma dietro l’angolo c’è il decreto “anti-tar” (o salva calcio) del governo, che dovrebbe prevedere il dirottamento del caso Catania presso il Tar del Lazio, dove verrà istituita un’apposita sezione col compito di giudicare sui ricorsi amministrativi sulla giustizia sportiva promossi in tutta Italia.
Caso Roma: questa società, immischiata nel giro delle fideiussioni “fantasma” insieme a Napoli, Cosenza e Spal, si difende (e non a torto) sostenendo che tre giorni prima della scadenza del termine per l’iscrizione al campionato 2003-2004 aveva depositato presso la Covisoc una fideiussione di 30 milioni garantiti da un prestito concesso da Capitalia e un’altra per il residuo di 17,5 milioni garantita dalla soc. del patron Sensi, la “Roma 2000”, come previsto dall’art. 86 delle N.O.I.F. – Norme Organizzative Interne Figc –. Ma la Covisoc, non avendo ritenuto la quota della fideiussione di 17,5 milioni valida per soli 7,5 milioni, avrebbe costretto la soc. giallorosa a reperirne un’altra: quella cioè prestata dalla “SBC” (pare consigliata da un componente della Covisoc) risultata poi falsa.
E ora la Roma non esclude un’azione giudiziaria per risarcimento danni contro la Covisoc rea di non averle accettato la garanzia fideiussoria puntualmente prestata secondo i dettami.
Caso Atalanta: questa società si è inserita nel caos delle fideiussioni taroccate reclamando sia presso l’Ufficio Indagini della Figc sia con l’esposto al Coni ed al Ministero dei Beni Culturali l’ammissione al campionato di serie A ai danni della Roma; anche il patron Ruggeri non esclude il ricorso al Tar.
Caso Piacenza: questa società, ultima in ordine cronologico, pare che voglia tentare la scalata in serie A al posto dell’Ancona che, secondo il club lombardo, avrebbe omesso il pagamento dei contributi previdenziali all’Enpals.
2003-08-19 - Fonte: Alberto Foggia
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