1) Qual e' il pomo della discordia?
Il giorno 12 aprile 2003 il Catania Calcio giocava contro il Siena. La partita finiva sull'1 a 1.
Il Catania, pero', si accorgeva che Martinelli del Siena aveva giocato pur squalificato per una giornata.
Piu' correttamente: Martinelli, squalificato per la precedente giornata di campionato, non aveva giocato contro il Napoli ma aveva giocato (lo stesso giorno) contro la Ternana, nel campionato Primavera.
Il Catania ha sostenuto, quindi, la violazione dell'art. 17, comma 13, del Codice di giustizia sportiva per il quale: "La squalifica irrogata impedisce al tesserato di svolgere qualsiasi attivitĂ sportiva in ogni ambito federale per il periodo della squalifica, intendendosi per tale, nelle squalifiche per una o piĂą giornate di gara, le giornate in cui disputa gare ufficiali la squadra nella quale militava quando è avvenuta l'infrazione che ha determinato il provvedimento".Â
Quindi il Catania ha chiesto alle competenti autorità di Giustizia Sportiva il riconoscimento della vittoria "a tavolino" per 2-0 sul Siena e la relativa attribuzione di tre punti in classifica. Le autorita' di Giustizia Sportiva l'hanno negata (prima la Commissione Disciplinare e poi la Corte Federale – tra le due pronunce, quella favorevole della Caf –), e il Catania si e' rivolto (anche) alla giustizia ordinaria.
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2) A che punto siamo processualmente?
- Sul fronte della giustizia ordinaria: dinanzi al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo è stata fissata per il 25 giugno l’udienza collegiale in contraddittorio tra le parti.
- Sul fronte del Coni: sulla base del parere già deliberato dalla Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport, intervenuta per delineare “ambiti e azioni in materia sportiva propri della Giunta Nazionale nell’esercizio del suo potere di vigilanza”, spetta ora al Coni prendere le opportune decisioni sulla legittimità o meno del provvedimento della Corte Federale.
3) Che cosa e' gia' stato deciso (ultime decisioni)?
Il Tar di Catania il 6 giugno scorso ha sospeso il provvedimento della Corte Federale (la quale aveva ribaltato la sentenza della Caf confermando il risultato di parità – 1-1 – ottenuto sul campo tra Catania e Siena) sostenendo che “le decisioni della Caf (che è giudice di ultima istanza) non sono ulteriormente sindacabili nemmeno dalla Corte Federale” e che quest’ultima ha, quindi, violato le ripartizioni delle competenze di cui agli artt. 31 e 32 Statuto Federale e 22 e 26 Codice di Giustizia Sportiva. Tale provvedimento è stato poi impugnato dalla Figc dinanzi al Consiglio di Stato ed al Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo i quali, si sono già pronunciati dichiarando: (il primo) il ricorso inammissibile per “incompetenza funzionale”, e rigettato (il secondo) la richiesta della ricorrente di sospendere gli effetti della decisione adottata dal Tar di Catania, rimandando la decisione nel merito al prossimo 25 giugno.
4) Quali i ricorsi in ordine cronologico?
a)- Commissione Disciplinare;
b)- Caf (Commissione d’Appello Federale);
c)- Corte Federale;
d)- Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) di Catania e Giunta Nazionale del Coni;
e)- Consiglio di Stato e Consiglio di Giustizia Amministrativa di Palermo.
5) Quali scenari?
Sia l’orientamento della giustizia ordinaria sia del Coni danno la sensazione che il Catania Calcio S.p.A. verrà ammesso a disputare nuovamente il campionato di B adottando una delle seguenti formule:
a)- Campionato a 21 squadre;
b)- Campionato a 22 squadre (con ripescaggio del Genoa);
c)- Campionato a 24 squadre (con ripescaggio di tutte le retrocesse);
d)- Campionato a 20 squadre (con spareggio tra Napoli e Venezia);
e)- Anticipo della Riforma del Campionato di B (prevista per la stagione 2005/2006): campionato diviso in due gironi da 16 squadre ciascuno.
2003-06-23 - Fonte: Alberto Foggia
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