Chi si mette contro l'antidoping e' un pazzo o un deliquente.
Questo sembra emergere dalla lettura di alcuni comunicati.
Ma non da altri.
Segnaliamo la documentata storia raccontata da la voce delle voci.
Non c'e' altro da aggiungere se non che Coni e Federatletica hanno usato parole inusitate di chi vuole approfondire.
Bene.
E' questo il punto.
E' una ordinanza di archiviazione. Ma i fatti narrati sono indimenticabili e da approfondire.
Ordinanza completa al link indicato alla fonte che ha seguito ampiamente la vicenda.
La reazione e' stata cosi' forte per via della straordinaria documentazione che il GIP ha raccolto, verificato, analizzato e pubblicato.
Troppo per non farsi domande e trovare risposte.
Su tutto il GIP ricorda una notizia che non conoscevo: "il 16 dicembre 2015, Schwazer aveva testimoniato contro i medici della federazione di atletica che avrebbero spinto gli atleti a doparsi".
Dopo, le analisi con valori "da alieni" secondo alcuni.
Dall'ordinanza: "... una testimonianza pericolosa che non solo veniva dall’interno di quel mondo, ma anche da un atleta che aveva scelto come proprio allenatore il paladino dell’antidoping: Sandro Donati. Colpire Schwazer significava, dunque, neutralizzare quella pericolosa testimonianza e, al tempo stesso, neutralizzare Sandro Donati, da quel momento l’allenatore di un dopato".
Il Presidente del CONI, Giovanni Malagò, ha rilasciato la seguente dichiarazione in merito alla vicenda relativa ad Alex Schwazer, da Coni.it:
"Come ho sempre sostenuto in questi anni, le sentenze non si commentano ma si rispettano. Al limite, quando non piacciono, si impugnano. Sono sinceramente dispiaciuto per quanto hanno vissuto in questi anni Alex Schwazer e quanti gli sono stati vicini, a cominciare da Sandro Donati. A tutti loro va la mia personale solidarietà e vicinanza.
Fatta questa premessa, devo dire che il CONI ha sempre seguito con discrezione e serietà questa vicenda e continuerà a farlo con attenzione e interesse, monitorando e valutando possibili sviluppi a tutti i livelli perché è un dovere per tutti i protagonisti di questa storia avere chiarezza e fugare ogni dubbio al fine di non lasciare ombre e sospetti di cui sicuramente lo sport non ha bisogno".
Da Fidal: Il presidente FIDAL Stefano Mei: “Le sentenze non si commentano....se le anticipazioni di stampa riferitemi fossero rispondenti, si aprirebbero scenari inaspettati”
Link: http://www.lavocedellevoci.it/2021/02/19/alex-schw
2021-02-20 - Fonte: lavocedellevoci
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