Diritto sportivo Dal 22.1.2004 La Banca Dati Normativa e Giurisprudenziale dell'avv. Alberto Foggia
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Carraro propone a Fifa e Uefa uno studio per valutare la possibilità di dotare gli arbitri di strumenti tecnologici

2004-12-22  NEW: Appunta - Stampa · modifica · cancella · pdf
      

Di seguito la lettera del Presidente Carraro

C

Cari Presidenti,
Ritengo che Fifa e Uefa abbiano il dovere di considerare, e possibilmente soddisfare, le richieste del vasto pubblico che segue il calcio e ne costituisce quindi la componente più importante.

E da questo pubblico, in Italia ma anche in tutti i Paesi dove il calcio è molto seguito, negli ultimi anni è andata intensificandosi la richiesta di dotare l'arbitro ed i suoi assistenti di un supporto tecnologico che, in casi particolari e clamorosi, comunque da codificare, permetta di assumere nel corso di una partita le decisioni il più possibile corrette.

L'esigenza di un giudizio equo ed uniforme, come s'è visto la scorsa estate anche all'Olimpiade di Atene, è un problema che riguarda molte altre ed importanti discipline sportive, alcune delle quali (ad esempio tennis, hockey, football americano e basket), specie per le competizioni di vertice, hanno già fatto ricorso all'ausilio di mezzi tecnologici, e con risultati positivi.
Non si deve sminuire la "centralità" dell'arbitro e dei suoi assistenti nè contestare la supremazia dell'uomo sul mezzo meccanico, ma soltanto si deve cercare di valorizzare ancor più il ruolo dei giudici di gara, ponendoli in migliori condizioni.

In un calcio sempre più veloce e con giocatori sempre più smaliziati, i loro occhi non riescono sempre a reggere il confronto con le decine di telecamere intorno al campo.

L'impressionante spiegamento di mezzi audiovisivi, particolarmente con le molteplici slow-motion che da diverse angolazioni immediatamente vivisezionano ogni episodio, offre una visione della partita che non si può continuare a definire semplicisticamente virtuale. In taluni casi, addirittura, tali telecamere fotografano situazioni molto più "reali" di quanto sia concesso allo stesso arbitro, agli assistenti e perfino al pubblico presente allo stadio.

Piaccia o meno, è inevitabile che sia proprio questa "realtà virtuale" quella su cui poi l'opinione pubblica si forma, discute e pure giudica il comportamento di arbitri, giocatori, tecnici e dirigenti. Del resto, se il supporto tecnologico già viene a volte utilizzato a posteriori per sanzioni disciplinari riguardo ad episodi sfuggiti all'arbitro e ai suoi assistenti, non ci sarebbe una grande differenza nell'utilizzarlo in tempo reale per consentire all'arbitro ed ai suoi assistenti di farsi una più precisa opinione su un episodio tecnico che pure può essere comprensibilmente e ragionevolmente sfuggito alla loro attenzione. In ogni caso, il ruolo dell'arbitro continuerà ad essere garantito dal diritto suo assoluto alla decisione.

Il tema non è nuovo, ma mi sembra ormai giunto improcrastinabile il tempo per Fifa e Uefa di affrontarlo ufficialmente con competenza, attenzione e trasparenza, evitando che venga dibattuto esclusivamente sui mass-media e riappropriandosi così di una prerogativa che non è soltanto di natura tecnica e regolamentare. Giudizi palesemente erronei e difformi creano sconcerto, tenuto conto che il calcio possiede un'importanza sociale enorme.

Propongo la creazione di una Commissione ad hoc con rappresentanti di tutte le componenti del calcio (arbitri, tecnici, giocatori, esperti dei regolamenti e della giustizia sportiva, dirigenti di Federazione e Clubs, esperti delle tecnologie più avanzate e rappresentanti dei media), che approfondisca ogni aspetto di questa tematica e dica se vi è la possibilità di fornire all'arbitro ed ai suoi assistenti un ausilio tecnologico che eviti loro di commettere errori gravi, senza snaturare le modalità e le tempistiche con cui si svolgono le partite di calcio.

Le risultanze dovrebbero poi essere sottoposte all'International Board per eventuali decisioni regolamentari.
Il fatto di affrontare un tale studio coinvolgendovi tutte le componenti del calcio costituirebbe di per sé la prova di quanto alle massime istituzioni internazionali stia a cuore il miglioramento del gioco e l'opinione degli appassionati. "For the good of the game" recita il motto della Fifa, "We care about football" quello dell'Uefa: un'iniziativa di tal genere sarebbe perfettamente in linea con tali principi e, come tale, accolta molto favorevolmente dall'opinione pubblica.

Il Presidente FIGC
dott. Franco Carraro


Link: http://www.figc.it

2004-12-22 - Fonte: Figc

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