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COMUNICATO STAMPA
APPROVATA LA LEGGE INCOSTITUZIONALE CHE INTRODUCE L’ARRESTO DI POLIZIA DIFFERITO: UN PASSO INDIETRO PER LA NOSTRA LIBERTA’. Ieri, dopo un dibattito frettoloso e superficiale, il Senato ha approvato la legge sulle misure di contrasto alla violenza nel corso delle manifestazioni sportive che, tra l’altro, introduce – fino al 2005 – la possibilità di arresto differito, e in assenza di vera flagranza, da parte delle forze dell’ordine anche a 36 ore dalla commissione dei fatti. L’Unione delle Camere Penali Italiane aveva segnalato la gravità e l’incostituzionalità di questa misura attraverso un documento-appello inviato ai senatori ed aveva esposto la propria opinione nel corso di una audizione avanti alla Commissione Giustizia del Senato. I rilievi dell’Unione erano stati raccolti anche dal Presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati e da autorevoli esponenti del mondo universitario. Tutto ciò è stato vano perché, in ossequio ad un indirizzo politico che vuole accrescere i poteri di polizia a scapito delle garanzie giurisdizionali, il Governo ha continuato a percorrere la via della legislazione emergenziale e propagandistica già tracciata in altre occasioni. Le maggiori forze di opposizione dal canto loro, con una pilatesca ambiguità all’ultimo minuto si sono limitate all’astensione nel voto finale al Senato. Ancora una volta è dunque prevalsa la logica autoritaria a scapito della tutela della libertà e ciò a causa della tirannia della ricerca del consenso dalla quale le forze politiche non riescono ad affrancarsi . Questa è una scelta intollerabile oltre che miope, posto che lo stridente contrasto della normativa con l’articolo 13 della Costituzione inevitabilmente condurrà la legge di fronte alla Corte Costituzionale; ciò a dispetto delle stravaganti e sommarie considerazioni che sul punto sono emerse nel dibattito parlamentare. Gli avvocati penalisti dal canto loro faranno sentire la loro voce in difesa dei diritti e si impegnano a sollevare la questione di legittimità costituzionale, come già avvenuto nei giorni scorsi a Modena sul decreto governativo, sicuri di registrare su questo punto la sensibilità ai diritti di libertà da parte di tutta la magistratura e non solo dei suoi esponenti di vertice. Allo stesso tempo l’Unione delle Camere Penali chiede al Presidente della Repubblica di esercitare i suoi poteri di tutela della Costituzione, rinviando alle Camere una legge che così palesemente la viola. Roma 16 aprile 2003.
Link: http://www.camerepenali.it/documenti/647.doc
2003-04-28 - Fonte: Camere Penali
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