contributo unificato | 2011-07-14 · NEW: Appunta · Stampa · modifica · cancella · pdf |
ANCORA SALASSI: AUMENTANO NUOVAMENTE I CONTRIBUTI UNIFICATI |
Nella mia precedente “lettera aperta a … chi vuole leggerla”, scritta all’indomani del secondo aumento in un anno – come mai prima accaduto – dei contributi unificati per le spese degli atti giudiziari, avevo colto l’occasione per esprimere tutte le mie perplessità per le conseguenze degli interventi legislativi dell’attuale Governo (e di quello precedente) sul futuro di una delle professioni più antiche e “nobili” del mondo, quella dell’avvocato. Dal decreto Bersani alla mediazione obbligatoria i passi più importanti per svilire la nostra categoria. Della mediazione ora non voglio parlare, se non per ribadire come questa normativa abbia solo un duplice effetto: a)- impoverire le tasche degli italiani costretti a perdere tempo ed a sborsare denari per due volte: prima per effettuarla e, poi, in caso di probabile esito negativo o perché la controparte non si presenta o, comunque, in quanto non viene trovato l’accordo, per dare impulso alla causa giudiziaria; b)- sminuire la figura dell’avvocato, dal momento che può diventare mediatore chiunque abbia un titolo di studio (di qualsiasi tipo) non inferiore al diploma di laurea triennale od essere iscritto in un qualsiasi ordine o collegio professionale. Lo sfogo odierno è invece per l’escalation di aumenti indiscriminati dei contributi unificati in un arco temporale brevissimo (meno di due anni), l’ultimo dei quali introdotto col Dl 98/2011 che ha altresì previsto il contributo suddetto anche per procedimenti in precedenza esenti. Tale decreto legge – in attesa di sua conversione in legge – è entrato in vigore dal 6 luglio, ma con quale risultato? Ancora salassi per i cittadini, già vessati da recenti ulteriori ingiuste tassazioni e, di riflesso, maggiori difficoltà per gli avvocati visto che oggi i clienti impauriti dagli onerosi costi delle iniziative giudiziali spesso desistono dal dare impulso alle cause. Per non parlare poi delle altrettanto onerose spese di registrazione degli atti giudiziari (sentenze, decreti ingiuntivi, ecc.). Al riguardo, ogni volta mi chiedo: ma tutti questi soldi dove vanno a finire visto che la maggior parte degli Uffici Giudiziari hanno grandi carenze di organico e soffrono la mancanza degli strumenti (anche i più banali come la cancelleria) indispensabili per la loro operatività. Una storia che troppo spesso si ripete: i cittadini tutti tartassati, gli avvocati sviliti, e la casta se la gode. Ma non è finita qui: un’altra trovata dell’attuale Governo è che nelle citazioni, nei ricorsi e nei primi atti difensivi deve essere sempre indicato l’indirizzo di posta elettronica (pec) dell’avvocato, il suo numero di fax ed il codice fiscale della parte, pena l’aumento della metà del contributo unificato. Ogni ulteriore commento è superfluo! Alberto Foggia
Testo del 2011-07-14 - Fonte: Proc. Civile
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