-y- avvocatura | 2010-10-02 · NEW: Appunta · Stampa · modifica · cancella · pdf |
LETTERA APERTA A … CHI VUOLE LEGGERLA E, SE LO RITIENE, COMMENTARLA … |
Mi faccio portavoce di una quantità di colleghi che manifestano – giustamente – serie preoccupazioni per il futuro della nostra professione e – al contempo – protestano, da una parte, per le inopportune e, comunque, inefficaci iniziative legislative assunte dalle autorità preposte e, dall’altra, per la debole opposizione degli Organi che ci rappresentano. Partiamo da un dato incontrovertibile rivelatore dello scadimento della nostra professione. Il numero degli avvocati è cresciuto a dismisura negli anni malgrado la sostanziale stasi demografica della popolazione. Ciò ha innanzitutto comportato una concorrenza sfrenata che, grazie anche all’intervento “bersaniano”, ha dato vita ad una lotta al ribasso degli emolumenti, molto spesso sotto i minimi o, addirittura, riconosciuti solo a risultato raggiunto. Evidentemente, poi, il numero dei clienti è così calato da indurre alcuni avvocati ad andare a cercare il lavoro in modo spesso poco ortodosso: per strada, negli ospedali, nei supermercati, ecc.- Lavoro ad ogni costo, a volte per garantirsi uno stipendio da 1000 euro al mese e, quindi, scorrettezze tra colleghi a go go. Ma ecco la panacea di tutti i mali: i crediti formativi. L’importante è frequentare i corsi – magari sonnecchiando durante il loro svolgimento – ed ottenere il punteggio richiesto per ogni anno e, soprattutto, in talune occasioni, pagare profumatamente. Tutto ciò si commenta da solo. I giudici sono pochi, hanno troppo lavoro ed in molte occasioni sono costretti a farsi sostituire dai giudici onorari o ad effettuare rinvii di udienza da uno a due anni; le negative conseguenze – che non sto a dire – sono sotto gli occhi di tutti. Ma ci pensa il Governo: istituisce la mediazione obbligatoria. Ovvero, per il momento aggrava di incombenze gli avvocati e, dal prossimo anno, allungherà anche i processi … lecito, infatti, dubitare che molte conciliazioni vadano in porto …E comunque non risolve il problema: i giudici sono sempre gli stessi, anzi meno. Altra buona pensata del Governo poiché mancano i soldi per la giustizia: nello stesso anno vengono aumentati i costi dei processi, anche dove erano esenti, e posti incredibili paletti alla concessione dei gratuiti patrocini ed alla liquidazione delle difese d’ufficio. E menomale che il Ministro della Giustizia è un avvocato! Non da meno l’innovazione del risarcimento diretto del precedente Governo: la Compagnia Assicurativa paga il danno nei termini previsti e, se ritenuto congruo, l’avvocato non ha diritto ad alcunché (ma, il consulente medico, fisioterapico, ecc., invece si). Tutto per il dichiarato intento di diminuire il costo delle polizze assicurative che, invece, resta invariato. Mancano i cancellieri ed allora ecco spuntare l’innovazione: il front-office. Risultato: code interminabili (e non solo). Le nuove generazioni rischiano di non ottenere la – seppure modesta – pensione: nessun problema, aumenta il costo del CAP (Cassa Previdenza Avvocati) dal 2 al 4%. La logica dell’aumento quindi e dei tagli a casaccio prevale. Nessuna logica e razionalità. Tutto ciò in un periodo in cui la recessione continua ad attanagliare il nostro Paese così riflettendosi anche nel nostro settore dove il ricorso al Consiglio dell’Ordine per farsi tassare la notula perché i clienti non pagano è diventato sempre più frequente. Indi, quale futuro per l’avvocatura …!? Avv. Alberto Foggia
Testo del 2010-10-02 - Fonte: Proc. Civile
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