Schrems

Da giovane studente Schrems non poteva accettare le ipocrisie di un diritto alla privacy che consente un tracciamento sistematico di chiunque online.

Comincio' a studiare diritto, a chiedere copie dei propri dati da Facebook, laurearsi, diventare avvocato, creare uno studio legale internazionale di avvocati attivisti ed e' il padre della Schrems II.

La decisione, Corte di Giustizia dell’Unione Europea C-311/18, del 16 luglio 2020 (c.d."Schrems II"), è stata uno schiaffo di concretezza e aderenza al diritto imposto dall'attivista alle Autorità. Alcuni dei compenenti non hanno esitato a invitare Schrems di tacere sulla proposta del Terzo Shield, che Schrems aveva bocciato, poi seguito dalle autorità riunite insieme.

In poche parole, un personaggio scomodo che ha creato, di fatto, la figura dell'Ombudsman privato contro lentezze di singole autorità sui temi piu' concreti e mancanza di energia da parte di quelle europee, secondo il suo punto di vista.

Dalla sua un testo, quello del GDPR, la cui sostanza e' chiara, ma la cui applicazione e' diventata troppo formale nonostante i continui richiami pratici. Schrems non solo conosce gli aspetti informativi, ma il senso del loro uso. Questo gli permette di restare sui temi concreti evitando di cadere nelle trappole delle interpretazioni pro e contro: lui resta legato ai fatti.

Probabilmente solo dall'Austria poteva nascere un critico simile, ormani noto in tutto il mondo.