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Borsellino    

L'eroismo di essere secondi - Paolo Borsellino

Essere secondi in Italia cosa significa ? Secondi. Non abbastanza per nulla. Ma forse amati nonostante che alcuni lo pensino.

19.07.2022 - pag. 95954 print in pdf print on web

P

Paolo Borsellino non era Falcone.

E certo. Ognuno mette i piedi là dove altri non li mettono, almeno in quel momento.

Non si è mai visto nessuno poggiare i piedi nello stesso punto di un'altra persona nello stesso momento.

Ognuno di noi ha un compito e un momento per farlo. Ed è unico.

Paolo dimostrò l'eroismo iniziando a distaccarsi dalla famiglia sapendo che sarebbe stato ucciso.

Continuò le indagini fino all'ultimo. La sua valigetta. La sua agenda.

Ecco. Qualcosa che fa proprio incazzare è il non aver pensato ad un backup. Altri tempi.

Oggi i giudici non sanno che i file sulle chiavette si corrompono. E i processi si rinviano.

Paolo Borsellino (e Rita Atria) sapevano.

I servizi segreti portarono via l'agenda. Le testimonianze sono chiare, gli indizzi, non prove, ovvii. Sapevano tutto, dove e come. E al momento hanno aperto una portiera davanti a tutti, hanno preso quello che sapevano essere importante.

Negli USA i servizi hanno distrutto alcune carte su Capitol Hill. Capita.

In Italia Armando Spataro (solo omonimo) si dimette dall'univesità di Pavia dopo che hanno invitato a tenere una lezione sui servizi segreti e diritto colui che Spataro aveva perseguito per anni, per il caso Abu Omar.

Assange è un simbolo, sia morto che vivo per aver svelato i servizi e i segreti. Colpisce come dietro a questi cambiamenti ci sia sempre qualcuno. Una volta bastava essere indagati per essere un qualcuno, adesso devi avere i servizi segreti, o un trojan di stato.

Ricordate Paolo, non ha mollato sapendo di essere predestinato.

Ricordate Rita Atria, collaboratrice suicida avendo perso Paolo.

Ricordate anche questa scorta.

Dobbiamo ancora essere orgogliosi di essere italiani, anche se ci fanno sentire secondi a chiunque.

Abbiamo il nostro tempo. E non è secondo a nessuno.

C'è ancora qualcuno che crede che la storia si scriva solo con la verità ufficiale.

Sognatori. Diversi da noi, ma sempre sognatori.

Lo scriveranno gli storici dei nostri tempi, quando mostreranno i collegamenti tra decisioni, interessi e guerra.

L'Italia ripudia la guerra. E ama i suoi eroi.

La differenza, dopo Falcone e Borsellino, è che questi non li dimentica piu'.


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19.07.2022 Valentino Spataro

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