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Aborto    

Vedrai il documentario sull'aborto con protagonista una abortista ?

"la storia vera di Abby Johnson, ex dipendente della maggiore clinica abortiva degli Stati Uniti, diventata attivista pro-life". Ricordo l'istituto del Parto Anonimo/mamma segreta.

25.09.2021 - pag. 95685 print in pdf print on web

C

C'è poco da dire, molto da vedere.

La protagonista lavora nella clinica abortiva. Poi vede cosa succede e diventa attivista, mettendo a rischio e giocandosi tutto e tutti, ma trovando nuovi amici. Più sinceri.

Quei piedini che scappano dalla cannula che li aspirerà per triturarli resteranno nella sua memoria.

E nella nostra.

La domanda e': chi andrà a vederlo ?

Non so come, le persone che mi conoscono mi fanno confidenze. Sanno che non le userò mai. Alcuni mi hanno raccontato di sentirsi in colpa, che è per questo che non hanno figli e pensano di non averne piu'. Parlo di uomini.

  • Andranno a vederlo i giovani ? Ho più fiducia in loro dei miei coetanei, che stanno bruciando in nome di assoluti un mondo libero.
  • Andrà a vederlo chi ha abortito ? Forse gli uomini, le donne spero di no, sarebbe troppo duro, sanno gia', anche se non si può raccontare.
  • Andrà a vederlo chi deve decidere ? Sarebbe fantastico. Ma a questo punto è importante vederlo quando ce n'è bisogno, noleggiandolo dal sito ufficiale.
  • Andranno gli uomini o le donne ? I single ? Le coppie ?
  • Chi vuole sapere la nuda verità in questa società ? Lo potrà andare a raccontare ad altri senza essere escluso dalla cultura dominante.
  • Andrà a vederlo chi ha già figli ? Rischia meno, si gioca, emotivamente, molto meno.

Io so chi andrà a vederlo.

Chi vuole pensare con la propria testa.

Chi vuole sapere. Chi vuole vedere. Chi ha strumenti culturali e spirituali per capire senza condannare.

Uscirà diverso. Uscirà testimone.

Capire e non condannare: questo è il punto centrale.

Vittime nell'aborto sono le madri, i padri, le coppie, e anche i nascituri. Tutti sono vittime di un sistema che vuole far passare per routine quello che nessuno, dopo, saprà essere stata routine.

E' una luce negli occhi. La capisci solo dopo che l'hai vista negli occhi di qualcuno. Un dispiacere.

Raccontano tanti di aver trovato la serenità sia in Chiesa che con psicologi cattolici, gli altri solo sedativi.

  • Facile parlare dell'aborto. E' un diritto riconosciuto dalla legge.
  • Difficile parlare delle alternative. Anche se è un dovere di legge.

Quello che è sbagliato è condannare chi c'è in mezzo. Basterebbe aiutarlo.

Ricordo l'istituto del Parto Anonimo/mamma segreta.

Lasciate nascere il concepito, e che altri lo accolgano.

Nessuno vi giudicherà male, eccetto coloro che dall'aborto guadagnano. E che fanno tanta propaganda delle nostre libertà, ma non di quelle del nascituro che, lasciato al suo destino, semplicemente crescerà.

Restano invece i casi di salute. Questi sì assai problematici. Per fortuna nessuno impone l'aborto o la nascita. Ma le valutazioni sono veramente tante.

Se invece sei un amico/amica di chi sta per decidere, DEVI vedere il film.

Sono gli amici l'ago della bilancia.

Possono aiutarti a trovare la soluzione migliore oppure invocare la tua indipendenza e libertà.

La domanda da farsi e': perchè filmare un aborto e farlo vedere deve essere tanto osteggiato dagli abortisti ?

Chiedete (con tatto, se lei ve lo fa capire e di sua iniziativa) ad una donna come si sente dopo un aborto. Trovere risposte di ogni tipo, ma valutatele da come vi risponde: E' serena ? E' ostile ?

Poi ci sono le neomamme single sorridenti nonostante le crepe nei rapporti con la famiglia di origine, che ricorda come ti rovini la vita con un figlio.

No. Sono figli. Non rovinano. Pesano. Ma in fondo anche noi pesiamo, vero ? Tutti.

All'aborto ci sono alternative. Basta chiedere di parlarne.


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