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"E' con una risata che la gente e i bambini capiscono veramente le cose" - Dario Fo



Cultura    

Il Papa in Slovacchia contro le leggi interpretate duramente e a favore della libertà e della creatività

Qualcuno potrebbe pensare che i richiami del Papa in Slovacchia siano di portata locale.

Il loro ascolto intelligenza fa comprendere che parla all'Europa, citando quale esempio la Slovacchia.

La frase memorabile e': "Litigavano pure, ma camminavano insieme." E aggiunge: "Non è forse questo il compito più urgente della Chiesa presso i popoli dell’Europa: trovare nuovi “alfabeti" ?"

E ancora piu' direttamente, l'applicazione delle leggi non reprimano le libertà e la creatività lasciando sviluppare linguaggi nuovi. Inequivocabile, vero ?

14.09.2021 - pag. 95679 print in pdf print on web

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Libertà

A volte anche nella Chiesa questa idea può insidiarci: meglio avere tutte le cose predefinite, le leggi da osservare, la sicurezza e l’uniformità, piuttosto che essere cristiani responsabili e adulti, che pensano, interrogano la propria coscienza, si lasciano mettere in discussione. È l’inizio della casistica, tutto regolato… Nella vita spirituale ed ecclesiale c’è la tentazione di cercare una falsa pace che ci lascia tranquilli, invece del fuoco del Vangelo che ci inquieta, che ci trasforma. Le sicure cipolle d’Egitto sono più comode delle incognite del deserto. Ma una Chiesa che non lascia spazio all’avventura della libertà, anche nella vita spirituale, rischia di diventare un luogo rigido e chiuso. Forse alcuni sono abituati a questo; ma tanti altri – soprattutto nelle nuove generazioni – non sono attratti da una proposta di fede che non lascia loro libertà interiore, non sono attratti da una Chiesa in cui bisogna pensare tutti allo stesso modo e obbedire ciecamente.

La rigidità delle leggi

Carissimi, non abbiate timore di formare le persone a un rapporto maturo e libero con Dio. Importante è questo rapporto. Questo forse ci darà l’impressione di non poter controllare tutto, di perdere forza e autorità; ma la Chiesa di Cristo non vuole dominare le coscienze e occupare gli spazi, vuole essere una “fontana” di speranza nella vita delle persone. È un rischio. È una sfida. Lo dico soprattutto ai Pastori: voi esercitate il ministero in un Paese nel quale tante cose sono rapidamente cambiate e sono stati avviati molti processi democratici, ma la libertà è ancora fragile. Lo è soprattutto nel cuore e nella mente delle persone. Per questo vi incoraggio a farle crescere libere da una religiosità rigida.

Creatività

Dinanzi allo smarrimento del senso di Dio e della gioia della fede non giova lamentarsi, trincerarsi in un cattolicesimo difensivo, giudicare e accusare il mondo cattivo, no, serve la creatività del Vangelo. Stiamo attenti! Ancora il Vangelo non è stato chiuso, è aperto! È vigente, è vigente, va avanti. Ricordiamo cosa fecero quegli uomini che volevano portare un paralitico davanti a Gesù e non riuscivano a passare dalla porta di ingresso. Aprirono un varco sul tetto e lo calarono dall’alto (cfr Mc 2,1-5). Furono creativi! Davanti alla difficoltà – “Ma come facciamo?... Ah, facciamo questo” –, davanti, forse, a una generazione che non ci crede, che ha perso il senso della fede, o che ha ridotto la fede a un’abitudine o a una cultura più o meno accettabile, cerchiamo di aprire un buco e siamo creativi! Libertà, creatività… Che bello quando sappiamo trovare vie, modi e linguaggi nuovi per annunciare il Vangelo! E noi possiamo aiutare con la creatività umana, anche ognuno di noi ha questa possibilità, ma il grande creativo è lo Spirito Santo! È Lui che ci spinge a essere creativi! Se con la nostra predicazione e con la nostra pastorale non riusciamo a entrare più per la via ordinaria, cerchiamo di aprire spazi diversi, sperimentiamo altre strade.


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