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Libri    

PIF: Quando applicare il diritto significa una condanna per la vittima

Difendono la loro casa dalla mafia. Il conto trenta anni dopo: 30.000 euro dell'Agenzia delle Entrate per espropriare le proprietà purtroppo gia' confiscate dallo Stato: cornute e mazziate.

Naturalmente nessuno cambierà la legge sulla tassa di registro delle sentenze. Troppo ovvio.

Un consiglio: chiedete una condanna milionaria dello Stato Italiano in sede europea.

"Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no" (gli autori)

27.05.2021 - pag. 95575 print in pdf print on web

I

Io posso. Due donne sole contro la mafia Copertina flessibile – 27 maggio 2021
di Pif (Autore), Marco Lillo (Autore)

Due sorelle. Un costruttore decide di costruire un palazzo sulla loro proprietà.

Si difendono, dopo decine di anni vincono contro il fallito. Il fisco chiede le tasse sulla sentenza che è carta straccia, non c'è più l'azienda, e i beni confiscati dallo Stato per mafia.

Loro le vittime. Prima della mafia, poi dello Stato che toglie loro i beni, e una seconda volta dallo Stato che chiede le tasse sui loro diritti.

Chi ne parla, un avvocato ?

No. Pif e un giornalista.

I soldi del libro vengono donati a loro.

Compriamo il libro e vergognamoci  di queste istituzioni che sanno applicare con tanto rigore le leggi.

Rigore prima confiscando i beni, poi chiedendo le tasse sul diritto che lo Stato le ha tolto.

Ci vuole un libro per sollevare il caso ?

«Immaginate di tornare un giorno a casa vostra e di trovare un costruttore legato alla mafia lì davanti. Immaginate che vi dica che quella non è casa vostra, ma sua. E che, qualche anno dopo, ve la danneggi gravemente per costruirci accanto un palazzo più grande.

E immaginate di dover aspettare trent'anni prima che un tribunale italiano vi dia ragione. Immaginate che, dopo tutto questo tempo, vi riconoscano un compenso per i danni, che però nessuno vi pagherà mai dato che il costruttore nel frattempo è stato condannato perché legato alla mafia e lo Stato gli ha sequestrato tutto.

E ancora, immaginate che di quella somma, che non riceverete mai, l'Agenzia delle entrate vi chieda il 3 per cento. Questo è quello che, più o meno, è successo a Maria Rosa e Savina Pilliu.

E diciamo 'più o meno', perché in trent'anni, in realtà, è successo questo e molto altro. Intorno al palazzo abusivo si aggireranno vari personaggi: mafiosi eccellenti, assessori corrotti, killer latitanti, avvocati illustri, istituzioni pavide, vittime di lupare bianche, anonimi intimidatori e banchieri generosi. E poi ci mettiamo anche noi due che, venuti a conoscenza della vicenda, abbiamo deciso di scrivere questo libro.

La nostra intenzione è cambiare il finale di questa storia, con l'aiuto di tutti. Raggiungendo tre obiettivi. Il primo: attraverso la vendita di questo libro raccogliere la cifra necessaria per pagare quel famoso 3 per cento dell'Agenzia delle entrate. Il secondo: far avere lo status di 'vittime di mafià alle sorelle Pilliu.

Il terzo: ristrutturare le palazzine semidistrutte e concederne l'uso a un'associazione antimafia.

  • 'Io possò è una sorta di mantra a Palermo.
  • Non importa cosa dice la regola, perché tanto 'Io posso'.
  • Le regole valgono solo per gli stupidi.
  • 'Io possò sottintende sempre: 'E tu no'.

Ecco, a noi piace molto questa frase.

La gridiamo a gran voce ma con un senso opposto.

"Io posso e tu no perché io sono lo Stato e tu no"» (gli autori)


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27.05.2021 Valentino Spataro

Pif e Lillo Link: https://amzn.to/3ySpc1c

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