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"e' inutile rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere." - J.K. Rowling



Brocardi    

Cicerone: summum ius, summa iniuria

Brocardo in realtà attribuito a vari giuristi romani per indicare quella interpretazione del diritto personalistica a discapito di altri diritti, facendoli apparire secondari.

15.04.2021 - pag. 95504 print in pdf print on web

U

Un brocardo estremamente famoso, che merita di essere ribadito.

Ecco come viene proposto sul web.

Wikipedia:

Cicerone diceva: "Summum ius summa iniuria", (Wikipedia): "La locuzione indica che un'applicazione acritica del diritto - che non tenga conto delle circostanze a cui le sue norme devono essere applicate nel singolo caso e delle finalità a cui esse dovrebbero tendere - ne uccide lo spirito e può facilmente portare a commettere ingiustizie o addirittura costituire strumento per perpetrare l'ingiustizia."

Brocardi.it

"il diritto, portato alle estreme conseguenze, senza i necessari adattamenti al caso concreto, può portare a commettere sostanziali ingiustizie." ...

Cicerone:

"Spesso sorgono ingiustizie dal cavillo, da una troppo furba e maliziosa interpretazione della giustizia, da cui è derivato quel proverbio diffuso che dice “massima giustizia, massima ingiustizia”. Colpe di questo genere vengono spesso commesse  nel  diritto  internazionale"

Utile leggere sul de officiis il caso che Cicerone cita.

Un altro commentatore espressamente spiega dove consiste l'ipocrisia ( o fake news diremmo oggi).

Ipocrisia è affermare un diritto, dimenticandone un altro.

Questo richiede naturalmente la competenza e la capacità di rilevare quando altri diritti intervengono nel caso concreto.

Contesto, Competenza, Coerenza.

  • contesto: applicare una norma senza applicare le altre applicabili nel contesto visto (spesso) in modo meno limitante, meno specifico, nel complesso.
  • competenza: capacità di individuare le norme violate applicando il contesto specifico, quando abusando del principio di specialità, perde il senso dei principi del diritto
  • coerenza: l'applicare criteri e metodi in modo coerente tra di loro, senza abusare di uno e discapito degli altri.

Si noti che sbagliare è di tutti.

Mi vengono in mente tanti casi giudiziari. Non voglio citarne nessuno, ma chiunque, del settore, li conosce bene. La maggior parte di essi in buona fede, spinti dalla credulità popolare, peraltro.

Cosa che porta da sempre allo scontro tra giustizialismo e garantismo; certezza del diritto invece che interpretazione a posteriori.

Un tabù difficile da affrontare, perchè se il diritto si evolve, deve restare comunque certa la fattispecie, e lo spirito della legge.

Ecco perchè il ricorso all'etica nel diritto è sempre e comunque un errore. Introduce un criterio non riconoscibile dai cittadini se non a posteriori, e difficilmente impugnabile.


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