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Irragionevole    

Avvocato di Strada, inascoltato, vince contro il Governo e la Corte Costituzionale gli dà ragione

COMUNICATO STAMPA
Residenza e richiedenti asilo. Avvocato di strada batte Decreto sicurezza 2 a 0. Dopo le vittorie in Tribunale arriva la conferma dalla Corte Costituzionale
10.07.2020 - pag. 95109 print in pdf print on web

"Il coronamento di una battaglia che abbiamo portato avanti nei Tribunali di tante città italiane". Il Presidente dell'Associazione Avvocato di strada Antonio Mumolo commenta così il pronunciamento della Corte Costituzionale che oggi ha dichiarato irragionevole, e incostituzionale, la norma del Decreto sicurezza che preclude l'iscrizione anagrafica ai richiedenti asilo.
 
"Non consentire ai richiedenti asilo di prendere la residenza anagrafica - sottolinea Mumolo - non serviva a nulla se non ad escludere ancora di più persone che vivono già in fortissima difficoltà e che senza residenza non possono cercare lavoro, aprire un conto in banca, ottenere un documento di identità".
 
"Dopo aver inutilmente segnalato l'incostituzionalità della norma abbiamo portato la nostra battaglia in Tribunale ottenendo sempre delle vittorie. La decisione della Corte Costituzionale, conclude Mumolo - mette la parola fine su una brutta pagina durata fin troppo. Siamo felici per questa vittoria e per questa conferma: lo stato di diritto non si può stravolgere in nome di un populismo e un razzismo malcelati".
 
Bologna, 9 luglio 2020
Avvocato di strada ODV
Via Malcontenti 3, 40122, Bologna
Tel. 051227143
Mail: info@avvocatodistrada.it
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Corte Costituzionale
Comunicato del 9 luglio 2020

DECRETO SICUREZZA: IRRAGIONEVOLE LA NORMA CHE PRECLUDE
L'ISCRIZIONE ANAGRAFICA AI RICHIEDENTI ASILO

La Corte costituzionale ha esaminato oggi le questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Milano, Ancona e Salerno sulla disposizione che preclude l’iscrizione anagrafica degli stranieri richiedenti asilo, introdotta con il primo “Decreto sicurezza” (dl n. 113 del 2018).

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa della Corte fa sapere che la disposizione censurata non è stata ritenuta dalla Corte in contrasto con l’articolo 77 della Costituzione sui requisiti di necessità e di urgenza dei decreti legge.

Tuttavia, la Corte ne ha dichiarato l’incostituzionalità per violazione dell’articolo 3 della Costituzione sotto un duplice profilo: per irrazionalità intrinseca, poiché la norma censurata non agevola il perseguimento delle finalità di controllo del territorio dichiarate dal decreto sicurezza; per irragionevole disparità di trattamento, perché rende ingiustificatamente più difficile ai richiedenti asilo l’accesso ai servizi che siano anche ad essi garantiti.

Roma, 9 luglio 2020
 
 


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