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Separazioni    

Accordi e separazioni e divorzi online: chi si', chi no

Alcuni Tribunali ci provano.

11.05.2020 - pag. 94986 print in pdf print on web

I

Il Corriere segnala che in alcuni tribunali è possibile raccogliere documenti, accordi e dichiazioni online, e tenere una udienza con i soli avvocati e i magistrati.

A noi piacerebbe sapere quali le novità normative, ma non sembrano esserci.

Quindi la domanda da farsi e': cosa impedirebbe di farlo ora, ieri e domani ?

Il Tribunale di Milano sembra non seguire questa strada per un motivo, secondo il giornalista: gli accordi a volte sono opachi, e vanno chiariti discutendone in tempo reale con entrambi i separandi che, pur di lasciarsi, non vedono l'ora di accettare invece di contrattare condizioni diverse.

In realtà penso che la presenza umana alle udienze sia importante. Che sia fisica o digitale non mi interessa molto come distinguo, a meno di non discutere ancora se il furto di energia elettrica sia tale o meno.

La presenza in udienza consente ripensamenti, miglioramenti. Siamo animali sociali, chi pensa solamente a sè stesso esiste, ma non consente di ottenere i risultati migliori che vengono dal discutere insieme, anche per come lasciarsi.

Ben vengano semplificazioni, ma ancora una volta, perchè non anche aiuti a distanza per le coppie non in difficolta', ma che semplicemente non vogliano confrontarsi solo con amici di parte ma con esperti che sappiano individuare soluzioni diverse ?

Non capisco perchè le parti non dovrebbero essere presenti in udienza con soluzioni con server in Italia senza sede negli USA, soggette alla CLOUD ACT che consente di mettere il naso in qualsiasi cloud nel mondo.

Quanto agli accordi opachi, sarebbe interessante raccoglierne i motivi. Probabilmente D'Aietti con i suoi studi sull'intelligenza artificiale e analisi di tanta giurisprudenza riuscirà a quadrare il cerchio.


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