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Suicidio    

Assistenza al suicidio ed eutanasia

La Consulta ha anticipato l'incostituzionalità, lasciando tempo al Parlamento di provvedere. Inutilmente.
24.09.2019 - pag. 94706 print in pdf print on web

I

Il fatto e la decisione sono noti.

Malato non terminale, con cure e malattia altamente invalidante chiede di essere accompagnato in Svizzera in una clinica dove morire aiutato.

Esprime più volte l'intenzione di morire prima e dopo il viaggio.

Chi lo porta in Svizzera torna in Italia e si autodenuncia.

La questione viene portata alla Corte Costituzionale da un giudice che ritiene la "disposizione denunciata presupponga che il suicidio sia un atto intriso di elementi di disvalore, in quanto contrario al principio di sacralità e indisponibilità della vita in correlazione agli obblighi sociali dell’individuo, ritenuti preminenti nella visione del regime fascista."

Regime fascista: non ci si stupisca, tante volte si studia che la storia serve a interpretare il diritto.

Tuttavia è anche legittimo restare perplessi di fronte a tale ricostruzione storica così affermata. Diritto alla vita, religione e fascismo, insieme. non hanno nulla in comune.

La Consulta aggancia il diritto alla decisione della corte europea sui diritti dell'uomo che vietano ad uno Stato di impedire l'esercizio della libertà individuale di morire.

Tante parole per ripetere quello che ben sappiamo: la libertà individuale va rispettata.

La Costituzione italiana vieta di imporre le cure se non in forza di legge. Dovrebbe essere ricordata dai medici che fanno accanimento terapeutico invece di medicina del dolore e cure palliative.

La libertà è un principio assoluto ? Nel caso in questione l'accompagnare qualcuno in un posto dove ripete la propria espressione di volontà liberamente non può essere considerato induzione al suicidio. La volontà del defunto era autonomamente e liberamente formata.

In questi termini si può ragionare e ritenere correttamente che il trasporto non sia di per sè un reato di aiuto al suicidio.

Non significa nemmeno sì all'eutanasia.

Ci si chiede, guardando a tutti gli altri valori che aiutano una persona, se la stessa determinazione per rendere la vita quotidiana una battaglia da combattere fino all'ultimo avrebbe portato a esiti diversi. Magari sensibilizzando uno Stato a creare più soluzioni adeguate per facilitare la vita di chi sta male e di chi gli sta accanto, dando uno scopo di vivere.

No: il diritto non potrà mai dare uno scopo per vivere. La politica e le comunità invece si.

Photo courtesy of pixabay


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24.09.2019 Spataro

Corte Costituzionale Link: https://www.ricercagiuridica.com/sentenze/sentenza

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