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Asia bibi    

Il consiglio degli Ulema in Pakistan dichiara non islamico uccidere l'infedele

Asia Bibi e' ancora in luogo privato per motivi di sicurezza
08.01.2019 - pag. 94365 print in pdf print on web

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I

Il Pakistan, o meglio il ministro che ha studiato nelle scuole cattoliche europee, ha deciso che Asia Bibi deve restare in Pakistan per consentire alla Corte Suprema di valutare il ricorso contro l'assoluzione di Asia Bibi.

Le proteste di piazza di una piccola parte della nazione, molto rumorosa, hanno fatto sì che fosse liberata, ma non libera di uscire dal Pakistan.

La revisione verrà valutata dagli stessi giudici che, ricordiamolo, hanno emesso una sentenza notevolissima in tema di diritti umani, tanto che l'abbiamo pubblicata integralmente su Civile.it

Ora anche le autorità religiose emettono una fatwa, un editto (moralmente vincolante). In 500 Ulema in Pakistan sottoscrivono una carta che dichiara non islamico, non musulmano (scusate se sbaglio l'aggettivo) uccidere per onore qualcuno ritenuto infedele. Anni fa qualcosa di simile anche in Canada. La prima simile fu sponsorizzata dal re di Giordania.

L'anno scorso 869 donne sono state uccise per questo motivo. Il 40% dei Pakistani riterrebbe in qualche modo giustificato uccidere per onore e difesa della propria religione.

Ora gli Ulema chiudono un faziosa interpretazione usata solo per motivi politici.

La dichiarazione aggiunge persino che si raccomanda di lasciare totalmente libera Asia Bibi calendarizzando prestissimo la revisione.

Sul web si scontrano le due fazioni: chi pro e chi contro, con argomenti molto simili a quelli che troviamo in Italia a favore e contro Salvini.

Con una grandissima differenza: sono commenti gravi, ma raramente offensivi di qualcuno, e soprattutto non violenti neppure verbalmente.

Abbiamo ancora da imparare prima di giudicare altre culture.

Appena disponibile il testo della fatwa lo pubblicheremo.

Tengo a sottolineare che questa sorprendente novità era attesa da tutti coloro che, in preghiera, sapevano che sarebbe successo qualcosa di ancora più imprevedibile, ma non certo fino a questo punto, proprio per l'amore che ha circondato quella famiglia che ci è tanto vicino nei pensieri e nell'orazione quotidiana.

Da oggi in Pakistan nessuno può più sperare che un cristiano che venga condannato a morte per blasfemia. Una vera rivoluzione pacifica, sia pur dolorosa, nelle mani di una mamma, la sua famiglia, gli amici e una minoranza religiosa non violenta, come tutte sempre da rispettare.


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08.01.2019 Spataro

Newsweekpakistan.com Link: http://newsweekpakistan.com/pakistan-ulema-council

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"Ronald Regan era estremamente conservatore prima dei nostri colloqui, ma è diventato un partecipante molto attivo nel processo di negoziazione dopo aver capito la questione" - Michail Gorbaciov








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