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"Io non ho mai concepito l'arte nel produrre molto, ma bensi' come ricerca del bello vero" - Francesco Hayez



Testamento biologico    

Il testamento biologico

Contenuto patrimoniale ? - Photo courtesy of nellart sxc.hu
10.05.2011 - pag. 77777 print in pdf print on web

I

Il testamento è un atto che dispone del patrimonio al momento della morte. Sono nulle le espressioni di volontà che impongono obblighi agli eredi contrari ai principi dell'ordinamento.

In poche parole: non posso imporre ad una persona di prostituirsi per avere diritto all'eredita'.

Come non posso vendere un rene o un fegato: non sono beni disponibili. Non posso vendere pezzi di corpo umano.

Il testamento biologico usa questo termine perchè vuole raccogliere una volontà nel momento in cui non la possiamo esprimere.

Nasce quindi usando un termine comune in modo improprio, ma è ovvio che precisione non c'e'.

C'è invece la figura del procuratore, del coniuge, dei figli. Ma in questa materia si potrebbe arrivare all'eutanasia se il rappresentante (dacchè l'interessato in tal caso porrebbe semplicemente in atto un suicidio) chiede di cessare le cure.

Diritto dell'individuo, sia ben chiaro. Io posso chiedere di non essere curato, scomparire, vietare il ricovero, sperare nel miracolo o morire nella solitudine.

Se c'è qualcuno accanto è ovvio che i problemi sorgono. Perchè per mille buone ragioni chi è accanto al disperato non può condividerne la disperazione se non dopo aver condiviso la solitudine.

Ma questi sono aspetti pratici, cristiani, rilevantissimi, ma sui quali nessuna legge così impostata può intervenire.

Dovrebbe essere predisposto un aiuto a vivere. Strutture, assistenza, tutto quello che le altre leggi hanno predisposto, ma non attuato.

Chi ha avuto malati terminali sa cosa significa aspettare. Chi non li ha avuti deve tacere, per sua fortuna. Chi ha malati terminali ha difficoltà persino a gestire il rapporto con i medici, ad indirizzarli, anch'essi disorientati.

E' bene dire che questa legge non risolve nessuno di questi problemi.

Se scrivessi: non voglio acconimento terapeutico, poi si discuterebbe.

Se scrivessi: non voglio vegetare in coma più di tre anni, poi si direbbe che era un orientamento e non una volonta', dal quale il medico può prendere le distanze e non sentirsi vincolato.

Allora, qualcuno mi spiega a cosa serve questa legge ?

Crea un registro informatico nazionale che avrà i suoi costi per raccogliere volontà che poi i medici possono disattendere.

Crea fiduciari che dovrebbero riferire le volontà delle quali però non si deve tenere presente.

Insomma: si chiama amministratore di sostegno, la figura e l'istituto giuridico più adatto.

Sullo stato vegetativo si rinvia a delle linee guide. Geniale scaricabarile. E: "l'alimentazione e l'idratazione, nelle diverse forme in cui la scienza e la tecnica possono fornirle al paziente, sono forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze fino alla fine della vita. Esse non possono formare oggetto di dichiarazione anticipata di trattamento. "

E il consenso informato, da firmare, diventa delega al medico di fare quello che chiede:

" 2. L'espressione del consenso informato è preceduta da corrette informazioni rese dal medico curante al paziente in maniera comprensibile circa diagnosi, prognosi, scopo e natura del trattamento sanitario proposto, benefìci e rischi prospettabili, eventuali effetti collaterali nonché circa le possibili alternative e le conseguenze del rifiuto del trattamento. 
      3. L'alleanza terapeutica costituitasi all'interno della relazione fra medico e paziente ai sensi del comma 2 si esplicita in un documento di consenso informato, firmato dal paziente, che diventa parte integrante della cartella clinica.  "

Vorrei vedere discutere il tema del consenso informato lucido da parte di chi sta male, quelle firme messe come una firmetta qualsiasi, quando invece dovrebbero essere moduli standare compilata dal paziente, non dal medico. Con il risultato che il documento del consenso informato ha più valore del testamento biologico.

Insomma: una legge che non aggiunge nulla e prepara scontri tra eredi e i sanitari.

Vien voglia di dire che dal medico si deve andare sempre in due. Il malato per farsi curare, l'accompagnatore per avvisare sui rischi.

E' possibile vivere così il rapporto con il proprio medico ?

Ed ecco il punto: si parte dall'idea di uno stato laico, che garantisce diritti a tutti ed in modo uguale.

Eh no. Qui ci sono i cittadini che hanno diritto di farsi curare o meno come vogliono. E, semplicemente, devono dare l'autorità di esprimere i propri diritti ad un procuratore la cui parola valga.

Con il testamento biologico il fiduciario è uno spettatore delle decisioni altrui, un ambasciatore senza poteri. 

E' solo il medico che responsabilmente decide per il malato: quello che taluni vogliono evitare in talune situazioni limite: perchè lui e non io ? E' della mia salute che si parla.

Nemmeno nell'amministrazione di sostegno l'amministratore ha tanto potere: il contenuto dei doveri dell'amministratore di sostegno sono specificati da un giudice, nel caso concreto.

Sarebbe bastato. 

Si noti, in conclusione, una riflessione.

Non dò per scontato che i medici si accaniscano sul malato per provare nuove cuore o altri vantaggi, cose che tuttavia a volte avvengono, sia pur raramente. Penso anche ai tanti medici che non sanno affrontare l'inevitabile, perchè siamo fatti per morire, e vogliono provare di tutto pur di far sopravvivere qualcuno, senza valutare gli effetti successivi che a loro non competono.

Potremmo anche far sopravvivere i cervelli dei cittadini di una nazione se qualcuno ritenesse che c'è la possibilità di trampiantarli e far sopravvivere qualcuno. Questa legge consentirebbe di far sopravvivere un cervello anche in una teca. Ma è il malato che deve decidere. Non il medico valutando solo la sopravvivenza.

Altrimenti creeremo dei mostri, e non parlo dei pazienti.

Al link indicato il dossier della Camera


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