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"Siamo quello che diciamo" - Nicoletta Romanazzi



Giustizia    

La legge di Dio differisce in natura, sostanza, forma e prassi da ogni altra legge

Non e' solo teoria, e' pratica.
17.05.2010 - pag. 73916 print in pdf print on web

D

Di questi tempi e' possibile leggere su twitter aggiornamenti tipo: "ma anni fa sarebbe stato ritenuti normale vivere in tempi come questi ?"

Oggi ci viviamo, e il desiderio  e' pensare che sia normale, che non c'e' nulla di assurdo.

Fin troppi amici avvocati mi confidano che non credono piu' nelle leggi, ma nel giudice, sforzandosi di mostrare nei fatti e nel diritto la fondatezza delle proprie ragioni.

Sui forum leggiamo invece richieste di aiuto per eludere la legge, partendo dall'assioma che la legge esagera.

Sull'Eco di Bergamo leggo  un editoriale a sostegno del Papa e della Chiesa durante la sua visita a Fatima. Ce n'e' abbastanza per leggere un appassionato intervento di chi ha perso fiducia in ogni legge, ma sa che Dio esiste e vuole il nostro bene, nonostante tutti i nostri errori.

Leggevo anche in questi giorni ironizzare sull'impossibilita' di seguire le leggi Divine esattamente come quelle umane.

Mi ha molto colpito, perche' i meccanismi delle leggi umane sono totalmente diversi in ogni aspetto da quelle Divine.

Dio ci chiede di desiderarlo, di correggere i nostri errori e di avere pratiche quotidiane di amore per Lui e per tutti gli altri, anche i nemici.

Io leggo invece la proposta del redditometro per le famiglie che, nella versione che si discute, e' un attentato alle famiglie, alla vita privata di ognuno di noi, ai diritti fondamentali.

Una famiglia che fara' un viaggio all'estero e manda i figli a scuola privata sara' penalizzata rispetto ad una famiglia che va in una scuola pubblica e non viaggia fuori d'Italia.

Viene chiamato tenore di vita.

Probabilmente nella proposta si rendera' ogni scelta di ogni famiglia una scelta economica rilevante per le tasse.

Non ti chiedo di restare in Italia o di spendere meno per la scuola, ma se lo fai ti sottopongo ad accertamento, anche se, magari, incassi solo tramite bonifici. Io Stato non mi fido di te e valuto le tue scelte familiari di vita ed educazione secondo criteri puramente economici.

Vergognatevi.

Anche non volendo non potremo vivere guardando il grande fratello  e rinunciare a conoscere il mondo, anche se questo significa rinunciare al patrimonio, non al reddito.

Un noto imprenditore in un bell'intervento disse che il padre fece altri debitii pur di fargli fare gli studi migliori che voleva fare.

Accadesse oggi, il fisco ti porterebbe via il patrimonio perche' non hai il reddito per far fare studi migliori ai tuoi figli. E' un processo senza le garanzie di un processo, per uno sforzo che la famiglia fa per investire nel futuro. 

La legge di Dio afferma doveri per migliorare ognuno di noi e il mondo che ci circonda.

Queste leggi fatte di prassi, eccezioni comprate, procedure autoritarie e principi traditi nell'applicazione, non sono piu' nemmeno leggi umane.

Non ci resta che guardare al Papa per sperare nella speranza del Perdono di Dio, base dell'equitas romana e del processo per equita', usando parole non mie, ma quelle dell'editorialista dell'Eco di Bergamo.

Non ci sono solo leggi e procedure. C'e' anche Altro nel lavoro di tutti i giorni. E non  e' della stessa sostanza di quanto ci circonda.

Per fortuna o per fede in Lui. L'importante e' desiderare di conoscerLo. E parlarne apertamente, nonostante le critiche.


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17.05.2010 Spataro

Spataro

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