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"Nessuno e' profeta in patria" - Luca 4,24



Cultura    

Tolti fondi alle fondazioni liriche; in cambio spazio alla musica amatoriale

Un paese che sa scegliere per la quantita' popolare invece della qualita'
21.04.2010 - pag. 73592 print in pdf print on web

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La Scala di Milano e Santa Cecilia a Roma non hanno nulla da perdere. Tutti gli altri si'. Muti chiese, in Senato, attenzione per questi giovani angeli che imparano la qualita', sono apprezzati all'estero ma in Italia trovano porte chiuse.

L'opera italiana e' amata popolarmente all'estero. In Italia no.

Le due iniziative di Bondi sono straordinarie: togliere fondi alle fondazioni liriche minori e dare spazi nuovi alla musica AMATORIALE.

Dilettanti allo sbaraglio, ora avete anche chi vi ascoltera'.

 

Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n.89 del 16/04/2010: 

 

su propota del Presidente del Consiglio, Berlusconi, e del Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi:

- un decreto-legge che costituisce un primo intervento per la riforma degli assetti fondamentali del settore dello spettacolo in particolare lirico-sinfonico, al fine di razionalizzare le spese e di implementare, oltre alla produttività del settore, i livelli di qualità delle produzioni offerte, tenendo conto delle più recenti istanze formulate anche dall’Associazione nazionale delle Fondazioni lirico–sinfoniche. La necessità e l’urgenza di tale riforma è resa non più procrastinabile dalla difficile situazione in cui versano molte delle quattordici fondazioni liriche del nostro Paese (il Comunale di Bologna, il Maggio Musicale Fiorentino, il Carlo Felice di Genova, la Scala di Milano, il San Carlo di Napoli, il Massimo di Palermo, l’Opera di Roma, il Regio di Torino, il Verdi di Trieste, la Fenice di Venezia, l’Arena di Verona, l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, il Lirico di Cagliari ed il Petruzzelli di Bari), dovuta alle consistenti spese di funzionalità ed in particolare alle spese per il personale (circa 5.500 unità), che assorbono il 70% del finanziamento pubblico. Il decreto-legge, inoltre e tra l’altro, fissa l’età pensionabile di ballerini e tersicorei a quarantacinque anni di età, in linea con gli altri Paesi europei;
 

 

Dal Mibac:

 

 Bondi, soddisfatto per approvazione in CdM della riforma delle fondazioni lirico sinfoniche
Il Ministro per i beni e le attività culturali, Sandro Bondi, esprime la propria soddisfazione per l’approvazione, da parte del Consiglio dei ministri di oggi, del decreto legge di riforma delle fondazioni lirico sinfoniche, primo passo di un percorso che porterà a una gestione più efficiente ed efficace di queste importanti istituzioni culturali, razionalizzandone le spese e favorendo, oltre alla produttività del settore, la crescita qualitativa delle produzioni.
Il Ministro, infatti, intende riordinare l’intero settore – dopo il sostanziale fallimento della precedente riforma del 1996 – prevedendo, finalmente, la razionalizzazione dell’organizzazione e del funzionamento delle fondazioni liriche, l’incentivazione dell’apporto di capitali privati e la possibilità di riconoscere diversi gradi di autonomia delle fondazioni a partire dal Teatro alla Scala di Milano e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Il provvedimento affronta i principali nodi di una situazione difficile, che negli ultimi anni ha portato al commissariamento di 5 delle 14 fondazioni liriche. Infatti a tali istituzioni è assegnato il 47% del Fondo Unico per lo Spettacolo, destinato per intero a coprire i costi dei dipendenti. Le spese per il personale, che assorbono circa il 70% del finanziamento pubblico agli enti lirici e hanno raggiunto un valore economico superiore al solo finanziamento statale, costituiscono un serio pericolo per la sopravvivenza di tali enti.
Pertanto il provvedimento prevede che il contratto collettivo nazionale di lavoro, in attesa di rinnovo da anni, venga sottoscritto con le associazioni sindacali maggiormente rappresentative anche attraverso l’ARAN, per poi essere sottoposto al controllo della Corte dei Conti. All’approvazione del nuovo contratto collettivo nazionale sono subordinati i rinnovi dei contratti integrativi aziendali del personale di ogni singola Fondazione, in modo da evitare distorsioni di questo importante strumento. Inoltre il provvedimento attribuisce carattere di esclusività al rapporto di lavoro dei dipendenti delle Fondazioni liriche, che potranno svolgere attività autonome solo nei limiti e con le modalità previsti dal nuovo contratto collettivo di lavoro.
Vengono introdotte norme rigorose sul turn over dei dipendenti e regole nuove per le assunzioni e per la tipologia dei contratti di lavoro utilizzabili nonché in tema di trasparenza nelle graduatorie di accesso al lavoro.
Al fine di avviare una rigorosa riforma del sistema di finanziamento allo spettacolo dal vivo, il Ministro, inoltre, rideterminerà i criteri selettivi di assegnazione e di liquidazione dei contributi alle attività di spettacolo dal vivo, tenendo conto della quantità e della qualità della produzione svolta dalle singole istituzioni, della loro regolarità gestionale e del successo di pubblico.
Roma, 16 aprile 2010
Ufficio Stampa - MiBAC

 

Dal Mibac, ancora:

 

Giovedì 22 aprile si insedia al MiBAC il Tavolo Nazionale per la Musica Popolare e Amatoriale
Il 22 aprile si insedierà presso la sede del Ministero in via del Collegio Romano il Tavolo Nazionale per la Musica Popolare e Amatoriale, presieduto dal Maestro Antonio Corsi e al quale parteciperanno i Presidenti delle Associazioni Nazionali del settore e rappresentanti dell’Unione delle Provicne d’Itlia, dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani e dei Ministeri per i Beni e le Attività Culturali, per gli Affari Esteri e dell’Istruzione, Università e Ricerca Scientifica.
Il tavolo svolgerà audizioni, anche pubbliche, di esponenti delle categorie, delle associazioni e di enti dei settori interessati, dimostrando l’attenzione del Governo al grande patrimonio culturale e di tradizione italiano fatto di oltre 4.600 bande musicali, 2.700 cori e 750 gruppi folklorici, realtà che costituiscono un’espressione culturale tipica del territorio e al contempo sono bacini di aggregazione sociale e culturale che favoriscono relazioni tra diverse generazioni, sviluppano le attitudini alla conoscenza e all’esecuzione musicale e valorizzano la ricca tradizione locale e regionale.
Roma, 20 aprile 2010
Ufficio Stampa - MiBAC
 

 


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