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Sciopero    

Sciopero dei giudici di pace dal 25 gennaio e sino al 5 febbraio 2010

"insoddisfazione per il progetto di legge di riforma della magistratura onoraria" - schermata del sito ufficiale
13.01.2010 - pag. 70770 print in pdf print on web

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U

U N I O N E NAZIONALE  G I U D I C I  DI P A C E
* unagipa *
A tutti i giudici di pace


Sciopero nazionale dei giudici di pace dal 25 gennaio al 5 febbraio 2010


L’Unagipa, in esecuzione delle delibere dell’Assemblea Straordinaria del 17 dicembre 2009 e del Direttivo Nazionale del 9 gennaio 2010, ha proclamato lo sciopero nazionale dei giudici di pace per il tempo massimo consentito dal Codice di Autoregolamentazione (due settimane), ossia a partire dal 25 gennaio e sino al 5 febbraio 2010.


In data 11 gennaio 2010 una delegazione dell’Unagipa è stata convocata dinanzi alla Commissione di Garanzia per lo sciopero nei servizi pubblici essenziali, la quale, nel prendere atto della legittimità di ogni nostra iniziativa sindacale, si è attivata per tentare di trovare una risoluzione alla vertenza, comunicando al Presidente del Consiglio ed al Ministro della Giustizia la nostra insoddisfazione per il progetto di legge di riforma della magistratura onoraria e la nostra richiesta di un incontro con il Ministro della Giustizia, eventualmente anche dinanzi alla Commissione di Garanzia, in qualità di mediatore, ed il nostro impegno a revocare lo sciopero nel caso di convocazione del Ministro e contestuale impegno a non presentare al Consiglio dei Ministri il progetto di riforma sino a tale data.


Le motivazioni dello sciopero sono note a tutti:


1. Totale insoddisfazione per un progetto di legge di riforma che non accoglie nessuna delle richieste fondamentali della categoria (rinnovabilità dei mandati sino a 75 anni, previdenza ed assistenza obbligatorie, garanzie ordinamentali e costituzionali di indipendenza ed imparzialità del giudice, razionalizzazione delle retribuzioni) accentuando, anzi, lo stato di precariato della magistratura di pace, irrazionalmente assimilata ad altre componenti della magistratura onoraria con funzioni di mera supplenza, ed eliminando ogni forma di autonomia degli uffici giudiziari del Giudice di pace, eterodiretti dal Presidente del Tribunale, al quale verrebbe anche conferito il potere di vigilare su sé stesso.


2. Aggressione del diritto fondamentale di ogni cittadino alla tutela giudiziaria dei propri diritti ed interessi legittimi (articoli 24 e 113 Costituzione), previa imposizione del contributo unificato per cause di valore economico minimo (la maggior parte delle sanzioni per violazioni al Codice della Strada), già in vigore del 1° gennaio 2010, e previa imposizione dell’obbligo del tentativo stragiudiziale di conciliazione per buona parte delle cause a cognizione ordinaria, in vigore a partire dal prossimo anno, che comporterà, nella sostanza, un quarto grado di giudizio con costi per il cittadino addirittura più che decuplicati rispetto al tentativo facoltativo di conciliazione dinanzi al Giudice di Pace in sede non contenziosa, previsto dall’articolo 322 c.p.c., disposizione che andrebbe al contrario valorizzata e promossa al massimo, in ragione dei suoi costi minimi per lo Stato e per i cittadini, al fine di deflazionare il contenzioso giudiziario.


3. Mancata proroga dei circa 700 colleghi in scadenza definitiva del mandato già a partire da febbraio 2010 e sino al maggio 2010, con il grave pericolo della paralisi di buona parte degli uffici del Giudice di Pace e la perdita di professionalità acquisite.
Il Direttivo Nazionale ha, altresì, invitato tutti i direttivi distrettuali ad organizzare prima dell’inizio dello sciopero, nei capoluoghi di distretto, delle assemblee straordinarie, a partire da Roma, Bari, Firenze, Genova, Milano e Napoli.


Il Presidente Nazionale                         Il Segretario Generale
Gabriele Longo                                          Alberto Rossi


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