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"Per ogni applauso c'e' sempre nascosto un vaffanculo dietro" - Fedez



Avvocati    

Consulenza stragiudiziale riservata: arriva l'affondo.

"Si è liberi di intraprendere qualunque attività ma per esercitarla - a tutela della comunità - bisogna avere requisiti morali e tecnici". E chi li controlla, il cliente o l'istituzione preposta ? - Nella foto un giovane, studente a vita. Photo courtesy of lusi
14.10.2009 - pag. 69918 print in pdf print on web

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su studi di legal design e analisi testuali e statistiche

C

Cosi' inizia il testo che andiamo a commentare:

"Sia l'Autorità garante della concorrenza (Antitrust) sia il presidente dell'Associazione studi legali associati (Asla) sono contrari a riconoscere agli avvocati l'esclusiva della consulenza legale stragiudiziale. "

Il titolo dell'intervento di Franzo Grande Stevens  "All'avvocato resti l'esclusiva" (sole24ore.com del 10.10.2009) nasce male. L'avvocato, oggi, non ha l'esclusiva. Non gli puo' restare attribuita.

Perche' bisognerebbe invece stabilire l'esclusiva ?

"Si è liberi di intraprendere qualunque attività ma per esercitarla - a tutela della comunità - bisogna avere requisiti morali e tecnici" .

Bisogna proteggere la comunità. Le altre argomentazioni sono tutte disponibili al link sopra indicato.

Una libertà protetta e' una nozione molto contemporanea.

Una volta si amava parlare di libertà e responsabilità. Ognuno risponde di quello che fa, e chi subisce il danno fara' valere le proprie ragioni.

La crisi della giustizia cerca di spostare l'equilibrio della vita sociale dalle Corti alle Istituzioni: ecco l'utilità di un ente che controlli quello che fanno gli iscritti e che possa garantire la comunità.

La questione non e' tanto se l'ente voglia avere un potere di controllo o meno, e se lo eserciti, e quando.

La questione e' che queste logiche tutelano sempre chi nel mercato c'e' gia', e mai chi ci entra.

Il giovane che vuole entrare nel mercato deve passare un esame che nessuno ritiene adeguato. Ma questo sarebbe un problema secondario, tanto che per garantire la sicurezza della comunità si toglie anche l'abilitazione provvisoria ai praticanti.

L'importante e' spostare i paletti sempre un po' piu' avanti, in modo che chi li deve raggiungere ci deve mettere ancora un po' di tempo.

Se e' questo il modo di creare una classe di avvocati del domani, io mi chiedo perche' la cura uccida il malato, invece di aiutarlo.

Leggo ora la risposta dell'avv. De Nicola e mi sorprende per la somiglianza delle argomentazioni.

Io voglio uscire dall'ambito del diritto e andare al cuore del problema: quando i piu' anziani penseranno a leggi per aiutare i figli a farsi una famiglia, un lavoro, una professione, uno stipendio, una casa, invece di cercare continuamente di bacchettarli con la frusta in nome della sicurezza della collettività, che poi altro non e' di chi gia' lavora, magari senza sapere come si sposta un file su una chiavetta usb, diavolo ?

 

Mai visti tanti giovani piu' preparati degli anziani. Ma ancora i giovani non sanno di essere piu' preparati dei loro genitori, alla loro stessa età. Meno esperti, certo, ma di certa esperienza a volte si deve avere paura. E anche questa fa male alle collettività.

Anzi, meglio non leggere questo link.

Link utili da Ilsole24ore.com:

 

 

 


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14.10.2009 Spataro

Spataro Link: http://www.civile.it

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