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Studi di settore    

Studi di settore: potrebbe non essere attuali, ma gli uffici li devono considerare

C'e' crisi, ma gli studi si continuano ad applicare. Adattati nel marzo 2009.
25.02.2009 - pag. 67626 print in pdf print on web

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Studi di settore, il direttore dell'Agenzia delle Entrate incontra le associazioni di categoria


Nell’incontro odierno, l’Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni dell’artigianato, del commercio e dei servizi, nel ribadire e riconoscere la necessità di garantire, proprio in riferimento all’attuale contesto economico, la validità degli studi di settore come strumento di equità e trasparenza fiscale, hanno sottolineato, come peraltro previsto dall’articolo 8 del decreto legge n. 185/2008 e evidenziato nella riunione della Commissione degli esperti del 6 novembre scorso, che la normalità economica fotografata dagli studi di settore costruita su dati del 2006, o precedenti, rappresenta un quadro economico che potrebbe divergere, talora in modo significativo, dai risultati che le imprese stanno conseguendo, a seguito della grave crisi economica e finanziaria.


L’Agenzia delle Entrate, preso atto di quanto esposto dalle Organizzazioni di categoria, ha assicurato che l’applicazione degli studi di settore sull’anno 2008 dovrà, necessariamente, essere oggetto della massima attenzione al fine di garantire la più ampia affidabilità dello strumento di accertamento ed un più sereno contraddittorio, nell’ottica di una rinnovata compliance.
A conclusione dell’incontro è stato ribadito che gli Studi non costituiscono in alcun modo una forma di catastizzazione dei ricavi, ma rappresentano per l’Amministrazione e per il contribuente uno strumento per valutare le singole posizioni rispetto ad imprese operanti in condizioni simili di normalità economica. Occorre operare affinché tale ruolo degli studi di settore divenga un patrimonio condiviso da tutti in quanto elemento di un trasparente sistema fiscale.


Qui di seguito i passaggi che caratterizzeranno l’applicazione degli studi sul periodo d’imposta 2008 su cui l’Agenzia delle Entrate e le Organizzazioni di categoria hanno convenuto nell’incontro:


1. entro i primi di marzo, dovranno essere acquisiti i dati dalle fonti informative già attivate che consentiranno di intervenire sulla generalità degli studi per tenere conto dell’impatto della crisi in modo mirato e selettivo sia sui settori singolarmente considerati sia sulle diverse aree territoriali;


2. le informazioni che si otterranno attraverso le fonti sopra individuate saranno integrate con i dati che saranno raccolti attraverso appositi questionari, soprattutto con l’apporto delle Associazioni. Questi dati saranno utili per consentire agli interventi sugli studi di essere i più selettivi e corretti possibili;


3. un primo intervento, realizzato, entro fine marzo, sulla base dei dati raccolti consentirà di mettere a disposizione dei contribuenti gli studi integrati con i correttivi necessari per tener conto della crisi e permettere, a chi lo ritenga opportuno, di adeguarsi nella prossima dichiarazione dei redditi. I soggetti congrui, naturalmente ovvero a seguito di adeguamento, che hanno indicato correttamente i dati sul modello, non potranno essere successivamente accertati a mezzo studi di settore;


4. ai fini dell’attività di controllo, ulteriori interventi sul sistema degli studi saranno realizzati entro il 2010, sulla base di una più ampia e precisa disponibilità di dati e delle stesse dichiarazioni acquisite per il 2008;


5. tutte le attività di revisione ed aggiornamento saranno effettuate nel rispetto delle normali procedure previste per gli studi di settore e, quindi, dovranno consentire la partecipazione attiva degli esperti delle Organizzazioni di categoria a cui saranno forniti adeguati elementi di valutazione per consentire di poter esprimere un parere in sede di Commissione degli esperti.
Si è convenuto, inoltre, sulla necessità:


􀂃 che siano meglio ed ulteriormente definite le caratteristiche dei soggetti che rientrano nel concetto di marginalità, per fornire elementi di chiarezza sia agli uffici locali delle entrate, sia ai contribuenti. E’ evidente, infatti, che specialmente in periodi di crisi economica saranno più numerosi i soggetti che pur rimanendo in attività entreranno nella “marginalità” economica;


􀂃 di procedere, con celerità, alla realizzazione e alla diffusione presso le associazioni di categoria dei prodotti di audit competitivo frutto dell’analisi della mole di informazioni contenute nella banca dati degli studi di settore.


Infine, l’Agenzia delle Entrate ha confermato che il contraddittorio, in occasione dell’accertamento con adesione, è la sede in cui possano essere fatte valere le eccezioni e le ragioni da parte del contribuente degli scostamenti rispetto alle risultanze degli studi che gli uffici sono tenuti a considerare.


Indicazioni in tal senso, saranno ribadite dall’Agenzia agli uffici.


Roma, 12 febbraio 2009


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