"Italiani troppo perfettini. Così preoccupati di fare brutta figura da preferire il silenzio." - John Peter Sloan
Rassegna
La rassegna giurisprudenziale costituzionale del 2008, DA LEGGERE
"la nostra Costituzione è poco conosciuta anche da coloro i quali ne parlano con aria altezzosa di saccenti. ".
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Il giurista attento che, leggendo la relazione finale integrale, trovi che le leggi di conversione sono incostituzionali se il decreto legge manca manifestamente dei requisiti di urgenza, capirà che si apre la possibilità per ogni cittadino di limitare l'attività di Governo per quanto riguarda l'attività dei decreti legge. "Enrico De Nicola, nella udienza inaugurale di questa Corte del 23 aprile 1956, rilevò, «con amara constatazione, che la nostra Costituzione è poco conosciuta anche da coloro i quali ne parlano con aria altezzosa di saccenti. "Essa dovrebbe essere più divulgata tra tutti gli italiani: vi provveda chi ne ha facoltà e senza indugio, perchè “troppo tardi” sono due parole funeste non solo per i singoli ma anche per i popoli». "A sua volta, nel concludere in questo Palazzo la celebrazione del 60° anniversario della Costituzione della Repubblica italiana, il 29 febbraio 2008, Leopoldo Elia ha ricordato come - grazie, anche, ad una serie di trasformazioni normative, sociali e politiche intervenute nel corso degli anni ed attraverso l’opera di costante adeguamento realizzata dalla giurisprudenza di questa Corte - la Costituzione repubblicana abbia «dimostrato di possedere prudente elasticità e attitudine a “comprendere” con i suoi principi, fenomeni non prevedibili dai costituenti: e tutto ciò senza perdere di significanza»." e ancora: "Le parole di questi due protagonisti della nostra storia costituzionale ed istituzionale sembrano quasi tracciare l’incipit, la perdurante validità e l’evolversi della Carta fondamentale e della “sua” Corte. "Da un lato, appare sterile continuare ad interrogarsi, quasi a cadenze fisse, sulla attualità della Costituzione - con il conseguente corollario di polemiche tra quanti auspicano una “riscrittura” della Carta e quanti ritengono invece sufficiente la sua “rilettura” - ove si consideri lo spirito “evolutivo” che, assai opportunamente, i Padri costituenti impressero nei suoi principi fondamentali " e infine: "La verità è ben diversa: chiunque è in grado di comprendere il significato profondo di ciascuno dei diritti fondamentali enunciati nella prima parte della Costituzione; ma non a tutti è stato fornito un adeguato patrimonio conoscitivo per apprezzare se quei diritti siano stati in concreto realizzati o se, al contrario, qualche frammento di essi sia tuttora inattuato.
e sull'abuso di diritto: "Allo stesso modo, solo una “cultura” dei diritti e delle libertà fondamentali - ormai da collocare in una dimensione quantomeno europea - può radicare sia la consapevolezza dei riflessi solidaristici che da essi derivano, sia la possibilità di estrapolare “nuove” categorie di valori, in grado di preservare i “nuovi” bisogni che la società civile incessantemente propone; e di individuare, infine, la portata che in tale cornice assume il tema dell’abuso del diritto. " Mi perdoni il Presidente per l'estrazione del testo in un impietoso taglia e incolla. Sapra' anch'Ella che le persone non leggono tutto, ma velocemente i punti piu' rilevanti. E' per questo che rimando a tutti al link indicato la lettura, e l'ascolto, dal sito della Corte Costituzionale il cui video, in relazione, ci onoriamo di embeddare. 12.03.2009 Corte Costituzionale Corte Costituzionale Link: http://www.cortecostituzionale.it/documenti/downlo
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