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"L’avvocato deve sapere in modo così discreto suggerire al giudice gli argomenti per dargli ragio- ne, da lasciarlo nella convinzione di averli trovati da sé" - Calamandrei



Testamento biologico    

Cos'e' il testamento biologico

E' un qualcosa che non esiste ancora. Due parole in linguaggi osemplice, non strettamente giuridico
18.11.2008 - pag. 66895 print in pdf print on web

I

Il testamento biologico e' una dichiarazione di volonta', con la quale una parte dice come e se vorrà essere curato.

Questa potrebbe essere una definizione abbastanza condivisa. Ci sono mille distinguo pero'.

Il diritto non riconosce la validità di certi accordi.

Io non posso donare, in vita, il mio cuore a nessuno. Per esempio.

Il testamento biologico dovrebbe regolare il caso in cui io, malato, non possa piu' dire come voglia essere curato, e se.

I testamenti dispongono dei beni, quindi non e' un vero testamento. E' semmai solo una dichiarazione unilaterale: "vorrei che se succede questo si faccia cosi' o cosa'".

Il diritto, e i medici, non riconoscono valore a questa dichiarazione: fondamentalmente perche' fatta quando uno sta bene e non ci si trova in mezzo. Quindi i medici ritengono di poter decidere da soli nell'urgenza, con l'avallo di un giudice (ascoltata una commissione) se non c'e' urgenza.

E l'interessato e' sottomesso alle decisioni altrui se non puo' esprimersi.

Allora molti, nella paura di soffrire a lungo, vogliono impedire che altri decidano per loro.

In questa ottica alcuni hanno chiesto e ottenuto l'amministrazinoe di sostegno, un modo per dire: quando e se staro' male voglio che sia il mio compagno a decidere per me.

I giudici hanno riconosciuto legale e vincolante un accordo del genere, che in effetti non e' accordo ma una autorizzazione concessa dal giudice tutelare.

Altri vorrebbero essere piu' precisi, e dire che non vogliono essere tenuti in vita a tutti i costi.

Su questo si discute, ma attualmente chi e' vivo e vegeto puo' rifiutare le cure e morire non informando il medico, chi non lo e' troverà probabilmente qualcuno che per obbligo deontologico ritiene di curarlo.

Il confine opposto e' l'accanimento terapeutico, e il confine difficile e' la mancanza di cure.

C'e' chi dice che la vecchiaia sia una malattia, ma non per questo e' legittimo chiedere di morire prima.

Purtroppo gli aspetti variano in mille modi. Ecco l'amministrazione di sostegno che si presenta come strumento flessibile in grado di mettere le nostre mani in qualcuno di cui abbiamo fiducia, e che risponde al giudice dell'operato.

 


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18.11.2008 Spataro

Spataro

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