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"Chi rappresenta il popolo non puo' permettersi di suscitare il minimo dubbio sulla propria condotta morale." - Rita Borsellino



Inaugurazione anno giudiziario    

Cassazione - inaugurazione anno giudiziario: sui malati terminali

Sui malati terminali
08.02.2007 - pag. 40051 print in pdf print on web

A

Altro grave problema emerso imperiosamente, che ha riempito le pagine
dei mass-media, dando luogo ad appassionati dibattiti, è stato quello di stabilire
se e quando sia legittimo interrompere il trattamento terapeutico nei malati
terminali (il rispetto che nutro per i drammi umani venuti alla luce mi impedisce
di citarne i protagonisti, del resto a tutti noti). Alla soluzione sono indubbiamente
connessi profondi problemi etici, che investono il significato stesso della vita
umana e diritti ritenuti indisponibili (art. 5 cod. civ.). E’ difficile appellarsi, allo
scopo, alla nota legge 598/1993, che collega la morte alla “cessazione
irreversibile di tutte le funzioni dell’encefalo”, dettata ad altri fini (ed in
particolare ai fini dell’espianto degli organi), mentre è indubbio che la nostra
Costituzione esclude che si “possa essere obbligat(i) a un determinato
trattamento sanitario se non per disposizione di legge" (art. 32), garantendo il
diritto alla salute e contemporaneamente, all’autodeterminazione (dei soggetti
capaci: cfr. decreto della Corte d’appello di Milano 15 novembre – 16 dicembre
2006). Di fronte al progresso della farmacologia e dell’ingegneria medica rimane
ambiguo il concetto stesso di accanimento terapeutico (escluso in uno dei casi
dal Consiglio Superiore di Sanità, nel parere espresso il 20 dicembre 2006),
sicché appare indispensabile ed urgente un intervento del legislatore che affronti
e chiarisca i gravi problemi che sempre più frequentemente si presentano al
giurista ed al medico.


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08.02.2007 Spataro

Corte di Cassazione Link: http://www.cortedicassazione.it

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