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"Per gestire bene un comune, è necessario avere costantemente nuove idee ed essere in grado di realizzarle." - Osvaldo Naudin



Prodi    

Prodi su Telecom Italia alla Camera: un de profundis

Non vuole intervenire nel mercato ne' fare giudizi, ma elencare solo aspetti negativi e' gia' una interpretazione.

Gli atti parlamentari.

Tronchetti ripete: Prodi sapeva.

Prodi ripete: Non sapevo.

Uno dei due mente.

29.09.2006 - pag. 29901 print in pdf print on web

"

"È certo invece che a limitare la capacità di investire e quindi di competere sul mercato è stato l'ingente indebitamento finanziario del gruppo Telecom, debito che è cresciuto per effetto sia dell'accorciamento della catena di controllo, cioè la fusione Olivetti-Telecom, che per il successivo acquisto delle quote di minoranza di TIM e la successiva fusione per incorporazione di Telecom Italia; operazione fortemente motivata e sostenuta dalla necessità di avviare un progetto di integrazione tecnologica e commerciale delle due società. Su queste operazioni non emetto certamente giudizi perché li ha già espressi il mercato (Commenti di deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale - Una voce dai banchi dei deputati del gruppo de L'Ulivo: Piantala!). Certo, è da lungo tempo noto che il debito elevato delle società sottoposte a regolamentazione è spesso uno strumento per spingere il regolatore a concedere all'azienda tariffe più elevate; ed è questo l'ulteriore motivo per cui le privatizzazioni devono essere sostenute da capitali appropriati, in modo da evitare che il peso del debito possa in parte ricadere sugli utenti finali. A rendere ancora più complessa la sfida per Telecom Italia è la progressiva riduzione della sua presenza internazionale, riduzione avvenuta con ogni probabilità per reperire le risorse finanziarie necessarie per fronteggiare l'indebitamento. Negli ultimi anni il gruppo ha infatti dismesso quasi per intero l'attività europea e parte di quella sudamericana. Nonostante queste oggettive difficoltà, l'azienda dispone delle risorse umane e delle capacità tecniche per cogliere in pieno la sfida, e poiché è interesse del paese essere il protagonista vincente all'interno del nuovo scenario competitivo è necessario creare le condizioni affinché il gruppo Telecom possa crescere e svilupparsi. Vorrei nuovamente precisare, onde evitare che tale affermazione venga fraintesa o strumentalizzata, che il Governo non intende interferire in alcun modo con le strategie aziendali né tantomeno (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale) dare indicazione e porre veti sulle scelte che la società porterà avanti. Vorrei ancora una volta affermarlo con chiarezza: non ho mai espresso un giudizio di valore sul piano della riorganizzazione societaria del gruppo Telecom (Commenti dei deputati dei gruppi di Forza Italia e di Alleanza Nazionale); ho solo espresso la preoccupazione perché tale piano rappresenta una virata strategica a 180 gradi rispetto a quanto fortemente proposto dal gruppo non più tardi di un anno e mezzo fa. In particolare, per quanto riguarda l'implementazione dell'eventuale piano di scorporo della rete, sarà l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni a definire con il gruppo Telecom i contorni dell'operazione, a stabilire le regole del nuovo contesto competitivo e i criteri di governance della nuova società. Non sarà un lavoro né semplice né breve, ed è per questo che tutti noi, Governo e Parlamento, dovremo mettere l'Autorità nelle condizioni di lavorare bene. È certo, comunque, che al termine di questo processo non avremo uno Stato proprietario della rete, ma piuttosto uno Stato che ne garantisce l'accesso a condizioni eque e non discriminatorie. Anche in questo caso l'interesse pubblico sarà assicurato non dalla proprietà, ma piuttosto da un insieme certo di regole chiare e trasparenti (Applausi dei deputati dei gruppi de L'Ulivo, di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dell'Italia dei Valori, de La Rosa nel Pugno, dei Verdi, e dei Popolari-Udeur). L'interesse pubblico, come dimostra con chiarezza il caso Telecom, va però oltre la semplice determinazione delle regole. Con l'inasprirsi della concorrenza sul mercato mondiale assume, infatti, particolare rilevanza il supporto che l'attività di Governo può fornire a tutte le imprese che su tale mercato operano. Questo è il nuovo orientamento che deve assumere l'intervento pubblico nell'economia."

Al link lo stenografico completo


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