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Genocidio
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Vergognarsi di un'Europa che non boicotta il governo israelianoE' evidente che le fake news provengono dai paesi in guerra. Quando militari criticano i propri governi c'e' da preoccuparsi per quello che non e' stato detto. Su Gaza pero' sappiamo tutto. Non c'e' piu' pietra che non conosca la tabula rasa israeliana. Fin qui pero' abbiamo dato la colpa all'intelligenza artificiale usata dall'esercito israeliano, l'hanno chiamata Vangelo. Oggi pero' uomini comandano di sparare ad affamati in coda per mangiare, in una coda creata dagli israeliani avendo vietato ogni distribuzione di cibo che non sia gestita da loro israeliani. C'e' troppo di cui vergognarsi di questa Europa e dei suoi figliastri che ne abusano per costruirsi posti di potere. Ma ora e' il momento di dire basta. IusOnDemand srl paga lo scotto avendo rinunciato da tempo a ottimi fornitori israeliani, cosa che ci ha creato non pochi problemi, cosi' come aver rinunciato alle integrazioni con Google, Meta, e tutti gli altri. Ora pero' basta. L'Europa deve agire contro l'attuale Governo israeliano. E' genocidio. Senza alcun dubbio. Al link la notizia. Qui sotto invece la sintesi gen ai dell'evoluzione del ruolo dei civili nelle guerre, una volta intoccati, ora protagonisti. Vogliamo aprire gli occhi e dire che nessuno governante puo' iniziare una guerra, ne' tanto meno portarla avanti in questo modo ? Oppure aspettiamo di essere pronti per farlo tutti contro tutti ? Einstein va di moda purtroppo, ma i prepotenti credono che basti sparare una cazzata smisurata per andare avanti. Dimostriamo di no. Boicottiamoli. Chi commette il genocidio e chi continua a tenere ostaggi. Nessuno dei due ha ragione. Nessuno. Ripetiamolo: nessuno dei due. Mi auguro che i popoli possano avere ancora una voce. Nel frattempo siamo noi che possiamo, e oggi dobbiamo, farlo. Per essere credibili prima di diventare complici. Non mi fa paura chi fa la guerra. Mi fa paura chi tace contro la guerra e gli indifferenti.
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## Ruolo dei civili in guerra nella storia **Coinvolgimento dei civili nei conflitti** Nella storia dei conflitti armati, il ruolo dei civili ha subito profonde trasformazioni. Fino all’Ottocento, la guerra era spesso considerata una questione tra eserciti regolari, mentre la popolazione civile era vista come spettatrice o, al massimo, come vittima collaterale. Tuttavia, con l’avvento della Prima guerra mondiale, si è aperta una nuova era: i civili sono diventati non solo vittime indirette, ma spesso obiettivi strategici delle operazioni militari[1]. **Dalla “vittima collaterale” all’obiettivo strategico** Durante la Grande Guerra, la distinzione tra combattenti e non combattenti si è fatta più labile. I civili furono coinvolti in proporzioni e modalità inedite: bombardamenti, occupazioni, deportazioni e repressioni colpirono intere popolazioni. La dottrina della “vittimizzazione civile” ha sottolineato come, in alcuni casi, i belligeranti abbiano scelto deliberatamente di colpire i civili per indebolire il morale e la capacità produttiva del nemico[1]. **Internamento, sfollamenti e repressione** Nel corso della Prima guerra mondiale, migliaia di civili furono internati o sfollati, sia per motivi di sicurezza che per sospetti di spionaggio o dissidenza politica. L’internamento divenne uno strumento di repressione e intimidazione, usato anche contro oppositori politici e minoranze sospettate di simpatie per il nemico. Le condizioni di vita degli internati erano spesso drammatiche e prive di tutela legale[5]. **Il contributo dei civili allo sforzo bellico** Oltre a subire violenze e privazioni, i civili furono chiamati a sostenere lo sforzo produttivo bellico: nelle fabbriche, nelle retrovie e nell’organizzazione dei soccorsi. La mobilitazione totale delle risorse umane e materiali coinvolse l’intera società. In molte regioni italiane, per esempio, furono organizzate accoglienze per i profughi e le famiglie furono colpite da lutti e separazioni[4]. **Convivenza forzata e tensioni sociali** La presenza massiccia di militari nelle retrovie portò a una convivenza difficile con la popolazione civile, spesso segnata da tensioni, requisizioni e abusi. La vita quotidiana fu sconvolta dalla guerra, con milioni di civili costretti a convivere con le truppe e a subire le conseguenze dirette e indirette del conflitto[3]. **Norme di protezione e diritto internazionale** La crescente esposizione dei civili alla violenza bellica portò, già alla fine dell’Ottocento, alla codificazione di norme internazionali per la loro protezione, come le Convenzioni dell’Aia del 1899 e 1907. Tuttavia, tali norme furono spesso disattese nei fatti, soprattutto nei grandi conflitti del Novecento[1]. ## Sintesi Il ruolo dei civili in guerra si è evoluto da spettatori passivi a protagonisti, spesso loro malgrado, delle vicende belliche. Essi sono stati vittime, lavoratori mobilitati, profughi, internati e, talvolta, bersagli strategici. Le guerre moderne hanno reso la distinzione tra fronte e retrovia sempre più sfumata, coinvolgendo la società intera sia nella sofferenza che nello sforzo collettivo[1][4][5]. [1] https://tesi.luiss.it/24404/1/084172_COSTANTINI_CECILIA.pdf 28.06.2025 Haaretz Haaretz Link: https://archive.is/8RsGz
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