La normativa nazionale in tema di società di comodo (art. 30 legge n. 724/1994), che fa discendere la non operatività della società dal mancato raggiungimento, per tre anni consecutivi, della soglia di volume d’affari predeterminata per legge, con conseguente impossibilità di utilizzare comunque il credito IVA precedentemente maturato, è incompatibile con l’art. 9, par. 1 Direttiva IVA 2006/112/CE, a tenore del quale è soggetto passivo chiunque eserciti effettivamente un’attività economica nella sua accezione oggettiva, rimanendo estraneo a tale valutazione ogni parametro relativo all’ammontare delle operazioni economiche effettuate.

I principi di proporzionalità e neutralità dell’IVA, di cui all’art. 167 Direttiva IVA, sono di ostacolo a una normativa nazionale che sancisca il diniego del diritto alla detrazione del tributo assolto a monte, a causa dell’importo, considerato insufficiente, delle operazioni rilevanti ai fini dell’IVA effettuate  a valle