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Giovani, rischi, prudenza e esperienza

Il Papa interviene su rapporto tra  rischio ed educazione costruttiva. Sbaglia chi vuole impedire ai figli di correre rischi: ci saranno sempre nella vita. Bisogna educarli, prima di vietare di fare nuove esperienze. Persino e' necessario accompagnarli nei rischi. Che siano proporziali significa anche accettare i rischi.

14.05.2023 - pag. 96799 print in pdf print on web

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Papa Francesco: "

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Un buon educatore sa dosare bene il rischio e la prudenza. Rischiare vuol dire ad esempio permettere al ragazzo di fare un’esperienza nuova, che non ha mai fatto, e per la quale non si sa come reagirà, ma che riteniamo potrà aiutarlo a crescere.

Questo è rischiare.

Il rischio dev’essere sempre proporzionato e accompagnato.

Il ragazzo deve sentirsi libero e nello stesso tempo non abbandonato.

I genitori o gli educatori che, per proteggere il bambino, gli fanno evitare ogni imprevisto, oppure gli risolvono tutti i problemi, non lo fanno crescere.

Questa non è prudenza, è un misto di paura della realtà e di egoismo possessivo nei confronti del bambino.

Non fa bene.

... la vera prudenza, come la buona difesa, è un atteggiamento sempre positivo, mai negativo. La difesa, per così dire, è un altro modo di attaccare. Così la prudenza nell’educazione è indispensabile per valutare bene le situazioni, in rapporto alle potenzialità del ragazzo e della ragazza."


Come quando si insegna ad andare in bici che, ricordiamolo, non si riesce mai ad insegnare completamente se non dicendo: "inizia a pedalare, e frena". CiĆ² non toglie che tanti cadano, imparino, e poi avanti.

Alla fonte il testo integrale. 


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