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Pace    

Contro la fornitura di armi iniziano le firme a Milano e per il Referendum

Referendum per ricordare che l'Italia Ripudia la guerra.

04.04.2023 - pag. 96605 print in pdf print on web

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Parlare di pace resta un tabu'.

Ma l'Italia, grazie al Papa, ha una maggiore libertà di azione.

Milano, con l'arcivescovo Delpini, sta raccogliendo le firme per la pace contro la guerra.

Ma non finisce qui.

Dal Comitato "Ripudia la guerra" e da "Generazioni Future" parte la raccolta delle 500 mila firme necessarie inizierà dal 21-23 aprile.

Si', perchè per la guerra partiamo noi e ci armano loro.

Anzi: il ministero della difesa ci tiene a sottolineare che non esiste più il diritto all'obiezione di coscienza perchè non esiste più la leva obbligatoria. Una interpretazione che, vedrete, sarà fatta valere non appena ci chiameranno alle armi. Si dice da 18 a 55 anni, praticamente fermare l'economia e gli studi.

Certo: la guerra non si combatte alla tastiera. Con armi, vivendo in trincea o nei campi. Probabilmente senza smartphone e internet per non essere localizzati.

Comunque le raccolte per il referendum inizieranno a breve.

Dal sito:

I comitati referendari si incontrano il 23 Marzo a Roma per definire la strategia comune per la raccolta firme, che inizierà nella seconda metà di Aprile 2023. I comitati referendari “Ripudia la guerra” con portavoce Enzo Pennetta e “Generazioni future” del prof. Ugo Mattei sono giunti ad un’accordo di collaborazione in base alla quale verrà presentato un referendum unitario con due quesiti sulla guerra. I comitati hanno preso atto che il testo di un quesito referendario presentato da ciascun comitato era sostanzialmente identico e, dopo essersi data reciprocamente la disponibilità a rinunciare ciascuno al quesito analogo proposto dall’altro, hanno convenuto di presentare i quesiti che seguono. Si ricorda inoltre che Mattei proporrà anche un quesito sulla partecipazione dei privati alla pianificazione sanitaria. Il nostro fine ultimo è quello di consentire al popolo italiano, a cui appartiene la sovranità secondo Costituzione, di far valere la propria volontà.

Verranno presentati quindi i seguenti quesiti inerenti l’invio delle armi:

Quesito A: Vuoi tu che sia abrogato l’art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorita’ governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: “E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalita’ ivi stabilite.”?

Quesito B: Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i princìpi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”) limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”?”…).


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