Qualche giorno fa sentivo un podcast che racconta come i viaggiatori delle metropolitane milanesi si difendono dai borseggiatori.
Si scambiano informazioni e avvisano la stazione e il problema.
Poi in presenza invitano la giovanissima mamma in gravidanza, o raramente solo con cuscino, a cessare di borseggiare. Fanno credere di essere a telefono, invece sono attentissime a borseggiare.
Gli avvocati delle ladre inviano diffide a chi pubblica le foto delle donne.
Gli organizzatori, spontanei peraltro, sono presi a calci e pugni, strattonati, se difendono qualcuno mentre viene borseggiato. Lamentano come gli operatori della stazione non mandino nemmeno annunci per fare attenzione.
Ecco. Tutto questo sembra ragionevole.
Ma se invece tante persone se la prendono con una, sui social, perchè ha espresso una legittima opinione ?
Si chiama shitstorm, e spesso è incomprensibile, se non analizzando il funzionamento degli algoritmi che portano ad evidenziare i post che producono reazioni proprio a coloro che non vedono l'ora di sfogarsi.
La chiamano gogna mediatica, ma non concordo. Ci sono problemi mentali di chi vive solo sui social per offendere e sentirsi importanti.
Consiglio ? Denunciare ma anche rendere il profilo non pubblico, eventualmente cancellare e ripubblicare più avanti il post, per poi misurare quanto l'algoritmo fa ripartire la gogna.
Non sono d'accordo quindi con chi dà la colpa solo alle persone. Il traffico ai contenuti che provocano reazioni (solo in alcuni peraltro), viene ben dirottato, ai danni di chi viene attaccato per le proprie idee.