Segui via: Newsletter - Telegram
 




Democrazione    

A difesa degli studenti

Il metodo violento e' violento, la targa e' un di piu'. Ma se la violenza viene targata, e ha sedi e difensori, non si va da nessuna parte. E tutti noi sappiamo che dobbiamo difendere la pace e condannare, come Matteotti, chi concorre esternamente alla violenza.

E in questo ho visto, in tutti gli schieramenti si noti, reazioni sopra le righe.

Tacere, pero', e' metodo mafioso. Documento, perchè mai come oggi la storia e' stata già scritta quasi uguale nella prima e seconda guerre mondiali.

Nota. Volevo scrivere democrazia. Mi e' venuto "democrazione". Lo lascio.

24.02.2023 - pag. 96445 print in pdf print on web

Intervento del Presidente del Consiglio d’Istituto Liceo Classico Statale Michelangiolo Avv. Denis De Sanctis

Data: 23/02/2023

La grave aggressione subita, lo scorso sabato, dagli studenti del liceo impone una breve, ma necessaria riflessione sulla cultura democratica e sulle conseguenti, auspicate, risposte da parte della politica, delle istituzioni e della società intera.

Può infatti dirsi democratica solo una cultura capace, a un tempo, di rispettare certi metodi e certi contenuti; quanto ai contenuti: il pluralismo rappresenta un valore non abdicabile di ogni contesto democratico, e questo impone il rispetto delle opinioni altrui e la piena libertà di manifestare il proprio pensiero.

Di qui il riferimento ai metodi: qualunque organizzazione che accetti, persegua o semplicemente minacci l’uso della violenza come strumento di espressione delle proprie idee e di tacitazione delle opinioni differenti si pone già fuori dal solco democratico.

Il dato che sconcerta e preoccupa è proprio questo: lo scorso sabato non si è assistito a una baruffa o a una rissa tra ragazzi (cosa che sarebbe stata comunque stigmatizzabile). Si è assistito a un uso della violenza elevata a modo per infierire sull’altro, su chi ha idee diverse dalle proprie. Le modalità sono state impressionanti: uno studente inerme, a terra, accerchiato e picchiato da più persone.


È dunque necessario, per evitare che simili episodi si ripetano, che vi sia una risposta ferma e netta da parte della politica, delle istituzioni (scolastiche e non) e della società intera. Una risposta che anzitutto condanni, senza attenuanti, quanto accaduto, ritenendolo contrario ai principi della convivenza democratica.

Appare, in secondo luogo, necessario avviare una riflessione capillare, proprio a partire dalle scuole, affinché esse possano potenziare la loro identità di luoghi dai quali si diffonde, e si sperimenta in concreto, la cultura della democrazia così come tracciata nella nostra costituzione.

A tal fine proporremo di progettare, insieme agli insegnanti e alla Dirigenza se vorrà, specifici progetti da promuovere anche in altre realtà scolastiche.


Rispetto ai riferimenti – variamente argomentati – a pratiche e visioni tipiche del fascismo, mi permetto di notare solo che l’antifascismo non è, e soprattutto non dovrebbe essere, patrimonio di una sola parte politica.

Esso ha costituito la base sulla quale è stata edificata e immaginata la democrazia ed è per questo che dovrebbe costituire un riferimento condiviso da tutte le forze che si definiscono democratiche.

È solo all’interno di questo perimetro comune, improntato al ripudio della violenza e dell’intimidazione, che diviene legittima, e addirittura auspicabile, la divergenza di opinioni.

---


Documento del Consiglio d’Istituto del 22/02/2023

Categorie
In primo piano    

Data: 23/02/2023

Il Consiglio di Istituto del Liceo Michelangiolo recepisce e fa proprio il seguente documento approvato in data odierna dal Collegio dei docenti:


Il Collegio dei docenti condanna con fermezza l'aggressione squadrista, di stampo fascista, perpetrata ai danni dei nostri studenti all’ingresso della scuola sabato 18 febbraio 2023 e manifesta piena solidarietà e vicinanza a loro, alle loro famiglie e a quanti sono stati spettatori sgomenti della violenza di chi crede che la politica parli il linguaggio della brutalità e dell’intolleranza e che i valori democratici possano essere impunemente traditi.

Non è la prima volta che il Liceo Michelangiolo, che è stata la scuola – fra gli altri – di Piero Calamandrei, di Carlo e Nello Rosselli, di Anna Maria Enriques Agnoletti, subisce un attacco simile, che offende l’intera comunità e ne oltraggia il patrimonio di valori.

Il Collegio dei docenti del Liceo Michelangiolo ringrazia per la solidarietà mostrata ai nostri studenti aggrediti e al nostro istituto dalle autorità cittadine e da dirigenti scolastici, docenti e studenti di altre scuole fiorentine, concorde nel respingere l’ideologia fascista e tutte le azioni ad essa ispirate. Colpire gli studenti di una scuola è infatti colpire tutta la Scuola come luogo di cultura, di confronto, di crescita, di dialogo, come presidio di democrazia e di difesa della nostra Costituzione antifascista.

Ci si chiede pertanto, a seguito di questo episodio, come mai sia consentita agibilità politica e disponibilità di spazi cittadini a movimenti e gruppi che si richiamano ancora nella teoria e nella prassi al fascismo.


In ragione del proprio ruolo formativo ed educativo, e per scongiurare il pericolo del degrado della convivenza civile, il Collegio dei docenti del liceo Michelangiolo rinnova con più forza il proprio quotidiano impegno al dialogo con le studentesse e con gli studenti, alla riflessione inesausta e vigile sui valori su cui è fondata la nostra democrazia, moltiplicando le occasioni di confronto e le iniziative di sensibilizzazione.

Ognuno di noi oggi è chiamato, con la sola forza dei principi di libertà e tolleranza espressi dalla Costituzione, ad assumersi la responsabilità del proprio ruolo educativo, culturale e politico, schierandosi e denunciando apertamente senza ritardi, reticenze ed omissioni di sorta, che aprono la strada – come è successo davanti al Michelangiolo – solo alla violenza di chi nella democrazia non si riconosce.”


Il Consiglio di Istituto, inoltre, dopo la grande solidarietà che i cittadini e le cittadine di Firenze hanno espresso – anche attraverso la manifestazione del 21 febbraio – agli studenti e alle studentesse del Liceo Michelangiolo, ritiene necessario non solo esprimere la condanna per l'aggressione, ma dare un segnale ulteriore, affinché non si lascino soli gli studenti quando tutti i riflettori mediatici e politici saranno spenti.

Non può passare il messaggio che di fronte a un'aggressione violenta l'istituzione a cui fanno riferimento resti di fatto indifferente.

Il Liceo Michelangiolo si impegna pertanto a costituirsi parte civile qualora ci siano processi penali.


Il Consiglio di Istituto rifiuta, infine, la strumentalizzazione mediatica dell’accaduto, attuata da un certo numero di partiti, personalità politiche e giornali, al capzioso fine di perseguire scopi legati al proprio schieramento politico o ideologico distorcendo lo svolgimento degli eventi, mistificando le dichiarazioni rilasciate agli organi di stampa da parte delle persone intervistate in merito, desumendo conclusioni che non trovano alcun sostegno nella verità storica dei fatti.

Firenze, 22 febbraio 2023

---

La comunicazione della Preside oggetto dei commenti (La nazione):

Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose.

Il fascismo in Italia non è nato con le grandi adunate da migliaia di persone. È nato ai bordi di un marciapiede qualunque, con la vittima di un pestaggio per motivi politici che è stata lasciata a sé stessa da passanti indifferenti. ‘Odio gli indifferenti’ - diceva un grande italiano, Antonio Gramsci, che i fascisti chiusero in un carcere fino alla morte, impauriti come conigli dalla forza delle sue idee.

Inoltre, siate consapevoli che è in momenti come questi che, nella storia, i totalitarismi hanno preso piede e fondato le loro fortune, rovinando quelle di intere generazioni. Nei periodi di incertezza, di sfiducia collettiva nelle istituzioni, di sguardo ripiegato dentro al proprio recinto, abbiamo tutti bisogno di avere fiducia nel futuro e di aprirci al mondo, condannando sempre la violenza e la prepotenza. Chi decanta il valore delle frontiere, chi onora il sangue degli avi in contrapposizione ai diversi, continuando ad alzare muri, va lasciato solo, chiamato con il suo nome, combattuto con le idee e con la cultura. Senza illudersi che questo disgustoso rigurgito passi da sé. Lo pensavano anche tanti italiani per bene cento anni fa ma non è andata così”.


Condividi su Facebook

Segui le novità di Civile.it via Telegram oppure via email: (gratis Info privacy)

    













innovare l'informatica e il diritto


per la pace