"Voglio trovare un senso a questa voglia, anche se questa voglia, un senso non ce l'ha" - Vasco
Democrazione
A difesa degli studentiIl metodo violento e' violento, la targa e' un di piu'. Ma se la violenza viene targata, e ha sedi e difensori, non si va da nessuna parte. E tutti noi sappiamo che dobbiamo difendere la pace e condannare, come Matteotti, chi concorre esternamente alla violenza. E in questo ho visto, in tutti gli schieramenti si noti, reazioni sopra le righe. Tacere, pero', e' metodo mafioso. Documento, perchè mai come oggi la storia e' stata già scritta quasi uguale nella prima e seconda guerre mondiali. Nota. Volevo scrivere democrazia. Mi e' venuto "democrazione". Lo lascio.
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La grave aggressione subita, lo scorso sabato, dagli studenti del liceo impone una breve, ma necessaria riflessione sulla cultura democratica e sulle conseguenti, auspicate, risposte da parte della politica, delle istituzioni e della società intera. Può infatti dirsi democratica solo una cultura capace, a un tempo, di rispettare certi metodi e certi contenuti; quanto ai contenuti: il pluralismo rappresenta un valore non abdicabile di ogni contesto democratico, e questo impone il rispetto delle opinioni altrui e la piena libertà di manifestare il proprio pensiero. Di qui il riferimento ai metodi: qualunque organizzazione che accetti, persegua o semplicemente minacci l’uso della violenza come strumento di espressione delle proprie idee e di tacitazione delle opinioni differenti si pone già fuori dal solco democratico. Il dato che sconcerta e preoccupa è proprio questo: lo scorso sabato non si è assistito a una baruffa o a una rissa tra ragazzi (cosa che sarebbe stata comunque stigmatizzabile). Si è assistito a un uso della violenza elevata a modo per infierire sull’altro, su chi ha idee diverse dalle proprie. Le modalità sono state impressionanti: uno studente inerme, a terra, accerchiato e picchiato da più persone.
Appare, in secondo luogo, necessario avviare una riflessione capillare, proprio a partire dalle scuole, affinché esse possano potenziare la loro identità di luoghi dai quali si diffonde, e si sperimenta in concreto, la cultura della democrazia così come tracciata nella nostra costituzione. A tal fine proporremo di progettare, insieme agli insegnanti e alla Dirigenza se vorrà, specifici progetti da promuovere anche in altre realtà scolastiche.
Esso ha costituito la base sulla quale è stata edificata e immaginata la democrazia ed è per questo che dovrebbe costituire un riferimento condiviso da tutte le forze che si definiscono democratiche. È solo all’interno di questo perimetro comune, improntato al ripudio della violenza e dell’intimidazione, che diviene legittima, e addirittura auspicabile, la divergenza di opinioni.
Non è la prima volta che il Liceo Michelangiolo, che è stata la scuola – fra gli altri – di Piero Calamandrei, di Carlo e Nello Rosselli, di Anna Maria Enriques Agnoletti, subisce un attacco simile, che offende l’intera comunità e ne oltraggia il patrimonio di valori. Il Collegio dei docenti del Liceo Michelangiolo ringrazia per la solidarietà mostrata ai nostri studenti aggrediti e al nostro istituto dalle autorità cittadine e da dirigenti scolastici, docenti e studenti di altre scuole fiorentine, concorde nel respingere l’ideologia fascista e tutte le azioni ad essa ispirate. Colpire gli studenti di una scuola è infatti colpire tutta la Scuola come luogo di cultura, di confronto, di crescita, di dialogo, come presidio di democrazia e di difesa della nostra Costituzione antifascista. Ci si chiede pertanto, a seguito di questo episodio, come mai sia consentita agibilità politica e disponibilità di spazi cittadini a movimenti e gruppi che si richiamano ancora nella teoria e nella prassi al fascismo.
Ognuno di noi oggi è chiamato, con la sola forza dei principi di libertà e tolleranza espressi dalla Costituzione, ad assumersi la responsabilità del proprio ruolo educativo, culturale e politico, schierandosi e denunciando apertamente senza ritardi, reticenze ed omissioni di sorta, che aprono la strada – come è successo davanti al Michelangiolo – solo alla violenza di chi nella democrazia non si riconosce.”
Non può passare il messaggio che di fronte a un'aggressione violenta l'istituzione a cui fanno riferimento resti di fatto indifferente. Il Liceo Michelangiolo si impegna pertanto a costituirsi parte civile qualora ci siano processi penali.
La comunicazione della Preside oggetto dei commenti (La nazione): Cari studenti, in merito a quanto accaduto lo scorso sabato davanti al Liceo Michelangiolo di Firenze, al dibattito, alle reazioni e alle omesse reazioni, ritengo che ognuno di voi abbia già una sua opinione, riflettuta e immaginata da sé, considerato che l’episodio coinvolge vostri coetanei e si è svolto davanti a una scuola superiore, come lo è la vostra. Non vi tedio dunque, ma mi preme ricordarvi solo due cose. 24.02.2023 Valentino Spataro Liceomichelangiolo Link: https://www.liceomichelangiolo.it/intervento-del-p
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