"Ero forestiero e mi avete ospitato", Vangelo secondo Matteo. L' ho ricordato all' altro Matteo" - Fr. Biagio
Pace
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5-11-2022 In nome della Pace, fermatevi!Il 5 novembre 2022 a Roma, piazza San Giovanni: cattolici e cittadini chiedono ai governi di fermarsi e cercare il dialogo prima e la pace dopo.
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La propaganda messa in campo ha cercato di svilire chi crede nella pace come metodo per fermare le guerre senza sofferenze. La parola di papa Francesco è stata determinante per crederci e non abbassare la testa. Ora le sigle cattoliche ma anche dei giovani e del volontariato si mettono insieme per chiedere di fermarsi con le armi. Più armi significa credere di poter vincere l'altro. Negli anni '50 negli USA le proteste contro il Vietnam hanno richiesto anni. Forse questa volta non abbiamo così tanto tempo, ma non lo stiamo sprecando. E' anche evidente come alla propaganda non crede più nessuno, e tutti capiscono oltre quello che si può scrivere. Gli eccessi della propaganda hanno anzi aiutato a capire l'importanza di gridare PACE !. Non è questione di partiti, e anche quelli che vi partecipano è meglio che tacciano, ognuno ha contribuito a fornire più armi e a bloccare ogni negoziato. Si parla spesso di giustizia come presupposto di una pace. Ridicolo.
Se lo fa un governo contro un altro invece non sembra essere reato nè vietato. Invece le leggi italiane sono chiarissime, e sono state disapplicate o violentate, ma la nostra Costituzione grida negoziati, non fornitura di armi. La novità sottovalutata da tutti è che la Costituzione e i cattolici protestano contro una politica governativa incostituzionale e insensata. Pagheremo, come disse prima Giovanni Paolo II, in proprio. Ma ormai crediamo di poter pretendere di vivere in pace e che i governanti trovino soluzioni, non nuove armi. Al momento, comunque, la figura più ridicola è quella dell'Europa. Perde il grano, perde il gas, perde quello che le serve per vivere, e alza la voce a mani vuote e senza proporre un progetto risolutivo. Ridicolo è ancora un eufemismo. Ma la storia registrerà che questa guerra è uno spartiacque doloroso tra il prima e il dopo. Non sarà uguale. Non è ancora detto che sia meglio. Ma crediamo di poterlo pretendere, un futuro migliore. 03.11.2022 Valentino Spataro Valentino Spataro
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