Su YouTube troviamo la "Giornata europea della protezione dei dati personali – Il Garante incontra gli studenti" - Convitto Nazionale Roma.
E' opportuno ascoltare le relazioni (e le domande finali), perchè si enunciano i principi che indirizzano i giudizi dell'autorità.
Ho estratto 8 minuti centrali in solo audio del discorso pubblico con la trascrizione di YouTube, consapevole che questo invoglierà ad ascoltare l'intero intervento alla fonte.
Complimenti agli organizzatori.
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mi limito qui a mo di
presentazione della authority che ho
l'onore di presiedere come il diritto la
cui tutela si è affidata sia rivolta a
impedire che i nostri dati, immagini,
informazioni, tutto ciò che parli di noi
siano usati contro noi stessi un diritto
insomma costruire liberamente la propria
personalità
in un'epoca in cui essa è invece rischia
di essere il frutto di ciò che gli
algoritmi
vogliano che siamo e del pedinamento
digitale della nostra attività in rete
vi sarà sicuramente capitato di aver
cercato un prodotto online e di essere
poco dopo
letteralmente bersagliati da decine di
annunci dello stesso tipo di oggetto
questo avviene perché
l'algoritmo traccia la nostra attività
di navigazione ci ripropone in seguito
ciò che ritiene possa adattarsi al
determinato profilo nell'ipotesi
prospettata quello di consumatore che ci
ha attribuito il micro targeting
il termine che allude proprio al
indirizzare un'attività promozionale
verso il suo miglior bersaglio e finché
ciò avviene
per le scelte commerciali in fondo il
danno potrebbe essere limitato e
comunque solo fastidioso ma il caso
cambridge analitica quando ad essere
modellato cioè sul profilo degli utenti
di facebook
fu la propaganda elettorale americana
negli states dimostra che il meccanismo
della selezione dell'utente come
bersaglio cui rivolgere contenuti
specifici
ritagliati su quel determinato profilo
di cittadino di consumatore di elettore
stilato dall'algoritmo rischia di
estendersi a molti altri e
delicatissimi settori della nostra vita
vale anche per l'accesso
all'informazione perché secondo una
stima attendibile il 95 per cento degli
utenti del web si concentrerebbe tra
tutti contenuti immaginabile disponibili
solamente sullo
0,03 per cento
presentato in evidenza dei motori di
ricerca
secondo criteri tutt'altro che neutri
proprio perché desunti anche dal nostro
comportamento online ci viene in sintesi
proposto ciò che assomiglia di più
all'immagine di noi delineato dagli
algoritmi il che contribuisce a
cristallizzare le nostre convinzioni
pregresse
ostacola il confronto con opinioni
diverse
polarizza le posizioni in opposti
estremismi
sclerotizzano in un certo senso la
società e rendendola più ostile al
cambiamento meno tollerante meno
pluralista
insomma più conformista ecco il garante
difende il diritto di chiunque ad essere
anche altro da quel profilo che
l'algoritmo voglia attribuirci a non
essere il bersaglio dei contenuti che il
web vuole imporci
a vivere internet come una immensa
risorsa di informazioni di cultura e una
parola di crescita e non come uno
strumento con cui pedinarci per
suggerire poi più o meno subliminalmente
cosa dire e cosa pensare
insomma è quello che affermiamo il
diritto di pensare e di agire in
autonomia e libertà
scevri
dai condizionamenti che gli algoritmi
vorrebbero
esercitare su di noi e questo diritto
vale tanto più per chi come voi ha tutta
la propria personalità da costruire le
proprie idee da scegliere in assoluta
libertà
le proprie convinzioni
da radicale e rivendicare siano esse
giuste o discutibili purché siano il
frutto di una scelta questa importante
consapevole e autonoma non etero diretta
difendiamo in una parola la libertà di
opinione
di informazione di pensiero come anche
la dignità di ciascuno il diritto alla
protezione dei dati personali è infatti
anche diritto a non essere vittima di
vessazioni di ingiurie di
discriminazioni sempre più frequenti
online insomma è diritto a non vedere il
nostro nome associato a ciò che non
ci rappresenta e non può rappresentarci
è insomma il diritto a vivere il diritto
di chiunque e naturalmente a vivere la
propria sessualità per come sente gli
corrisponda senza subire la gogna
sociale che troppe vite ha spezzato
privacy vuol dire
vivere oggi la propria libertà senza
subire gli effetti di un post sbagliato
di un like di troppo di una foto magari
intima consegnata senza troppo pensarci
a chi credevamo non avrebbe mai tradito
la nostra fiducia
la privacy
oggi è la risorsa di chiunque scopra
quanto sia difficile fare i conti con
chi si approfitta delle nostre fragilità
per ferirci con chi utilizza contro di
noi
quella frase postata
istintivamente sui social o peggio
quello scatto nato in un momento di
intimità e di fiducia tradita senza
forse neanche troppa consapevolezza
ebbene un'autorità come la nostra
destinata a difendere la persona dal
lato oscuro della tecnologia non può
prescindere dalla soggezione dalla
prospettiva di chi come voi è nato con
il digitale
non ha conosciuto un mondo senza
internet per cui esso non è un mezzo,
internet ma è un mondo anzi il mondo la
sua parte più interessante se non
prevalente