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Guerra    

La Chiesa si mobilita: il 26 gennaio 2022 preghiera e digiuno per la pace

Chiesta dai vescovi polacchi e Ucraini, il Papa la propone e aderiscono anche i francescani.

Le basi per una guerra continentale partono dal mar caspio fino al baltico fino al sud dell'Irlanda, dove sono dispiegate forze militari europee, nato e russe, per non parlare di quelle di terra.

Siamo sull'orlo di una guerra sostenuta dagli USA senza la collaborazione di Uk, Germania, Italia. L'invio di ulteriori truppe in mezzo ad un dialogo debolissimo e' in grado di far saltare ogni equilibrio.

In mezzo l'Europa che dalla Russia prende gas. Gazprom a febbraio non consegnerà gas; non ha prenotato gli spazi nei condotti per distribuirlo.

Nell'audio: un importante passaggio contro le norme rigide e una normazione insipiente. Nella seconda parte, l'appello alla preghiera per l'Ucraina e la pace.

25.01.2022 - pag. 95823 print in pdf print on web

D

Domani mercoledì in diretta sul canale dei Francescani di Assisi su Youtube ore 12.00 la celebrazione per la messa di preghiera per la pace; dal vaticano la messa alle ore 10.00.

Queste le parole del Papa all'angelus. Quelle sui migranti indicano il modo tutto americano di affrontare la questione con rigore inusitato, dopo aver lasciato l'afghanistan a sè stesso per consolidare i militari dove serve.

L'Europa si divide tra chi sostiene attivame l'ucraina con mezzi, e gli altri che vogliono il dialogo (quelli più vicini alla Russia) minacciando sanzioni economiche. Insomma, la guerra la preparano e la vogliono gli alleati più lontani, indifferenti alle conseguenze.

Dall'angelus:

Seguo con preoccupazione l’aumento delle tensioni che minacciano di infliggere un nuovo colpo alla pace in Ucraina e mettono in discussione la sicurezza nel Continente europeo, con ripercussioni ancora più vaste.

Faccio un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte.

Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli. Per questo e con preoccupazione, viste le tensioni attuali, propongo che mercoledì prossimo 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace.

Dalla messa di domenica:

Sorelle e fratelli, la Parola di Dio ci cambia – la rigidità non ci cambia, ci nasconde –; la Parola di Dio ci cambia penetrando nell’anima come una spada (cfr Eb 4,12).

Perché, se da una parte consola, svelandoci il volto di Dio, dall’altra provoca e scuote, riportandoci alle nostre contraddizioni.

Ci mette in crisi.

Non ci lascia tranquilli, se a pagare il prezzo di questa tranquillità è un mondo lacerato dall’ingiustizia e dalla fame, e a farne le spese sono sempre i più deboli.

Sempre pagano i più deboli.

La Parola mette in crisi quelle nostre giustificazioni che fanno dipendere ciò che non va sempre da altro e dagli altri.

Quanto dolore sentiamo nel vedere i nostri fratelli e sorelle morire sul mare perché non li lasciano sbarcare! E questo, alcuni lo fanno in nome di Dio.

La Parola di Dio ci invita a uscire allo scoperto, a non nasconderci dietro la complessità dei problemi, dietro il 'non c’è niente da fare', 'è un problema loro', 'è un problema suo', o il 'che cosa posso farci io?', 'lasciamoli lì'.

Ci esorta ad agire, a unire il culto di Dio e la cura dell’uomo.

Perché la sacra Scrittura non ci è stata data per intrattenerci, per coccolarci in una spiritualità angelica, ma per uscire incontro agli altri e accostarci alle loro ferite.

Ho parlato della rigidità, di quel pelagianesimo moderno, che è una delle tentazioni della Chiesa.

E quest’altra, cercare una spiritualità angelica, è un po’ l’altra tentazione di oggi: i movimenti spirituali gnostici, lo gnosticismo, che ti propone una Parola di Dio che ti mette 'in orbità e non ti fa toccare la realtà.

La Parola che si è fatta carne (cfr Gv 1,14) vuole diventare carne in noi.

Non ci astrae dalla vita, ma ci immette nella vita, nelle situazioni di tutti i giorni, nell’ascolto delle sofferenze dei fratelli, del grido dei poveri, delle violenze e delle ingiustizie che feriscono la società e il pianeta, per non essere cristiani indifferenti, ma operosi, cristiani creativi, cristiani profetici.


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25.01.2022 Valentino Spataro

Papa Francesco

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