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"Storicamente, la sinistra si occupa dei sogni, che sono inadeguati mentre la destra dei desideri, più facili da realizzare" - Silvio Orlando



Cultura    

Tu hai diritto a non vivere nella paura

Ci hanno tolto i diritti, sono rimaste le concessioni che possono essere sospese.

Ma possiamo difenderci rinunciando a tutte le certezze.

01.01.2022 - pag. 95806 print in pdf print on web

I

Il 2021 è stato l'anno in cui il diritto è definitivamente scomparso e sono rimaste le leggi.

Una volta si diceva che le leggi seguivano la realtà, per dare certezza e regolare interessi.

Oggi non piu'.

Le leggi sono usate per dividere e determinare senza rispettare i cittadini.

I provvedimenti giudiziali sono istruttivi e esemplari, dimentichi di ogni funzione di contemperamento di interessi ugualmente validi.

Chi ha torto perchè non rispetta le leggi merita il pubblico ludibrio. E nessuno può più rispettare tutte le leggi.

I settori più innovativi fuori dall'Europa si sviluppano, qui invece sono bloccati e persino regolamentati prima ancora di nascere. Teoria e sicurezza contro libertà e responsabilità.

I media (giornali, tv, radio tradizionali) avvelenano la comunicazione pubblica distruggendo le menti più deboli.

Chi fa del bene viene immediatamente visto come il diverso che non deve prendere l'ascensore sociale per migliorarsi e migliorare gli altri.

Il clima è talmente torbido che si può promettere il rispetto dei diritti dei singoli per 12 mesi, poi 6 e infine 4 senza nemmeno spiegare che l'unica soluzione proposta non protegge come promesso.

Si fa tutto per i cittadini, ma a pagarlo sono solo i cittadini che devono pagare tutto quello che viene usato contro di loro.

C'è chi dice espressamente che ci è già stato tolto tutto. In realtà siamo ancora all'inizio. La proprietà sarà abolita dal capitalismo in cambio della concessione in uso condizionato e a termine.

Pensiamo positivo: per fare del bene c'è sempre stato qualcuno che ha pagato in prima persona, così come Giovanni Paolo II ci aveva anticipato a Tor Vergata, e ora stiamo pagando in proprio per restare sereni.

  • La serenità di chi ha capito che non c'è più un diritto per il quale combattare, ma una persona.
  • La pace di chi ha capito che guardando negli occhi del vicino, del cliente, del fornitore trovi le garanzie che nessuna legge potrà fornire.
  • La forza di chi ha capito che da soli oggi c'è la disperazione, ma insieme c'è la risoluzione di provlemi.
  • La competenza di chi ha capito che facendo si impara, non applicando astratti principi fuori dal contesto.
  • La rassegnazione di chi ha capito che perderà tutto, e deve costruire ora qualcosa di nuovo, di bello, di importante per gli altri.
  • La determinazione di chi ha capito di non lavorare con chi fotte te e gli altri.


E se credete che queste siano parole vuote, teoriche, siete lontani.

Vengono guardando il mondo che pochi stanno disegnando a scapito dei molti, nell'interesse di pochissimi.

E allora ?

Dov'è la soluzione ?

Nel dialogo.
Negli occhi.
Nel fare oggi.

Nel rinunciare al rispetto che le istituzioni non hanno per noi cittadini.

Nel puntare a costruire

fatti reali nuovi,
aiuti concreti,
relazioni profonde.

Ma in due parole il futuro è fatto da persone che sorridono e rifiutano di odiare.

Chi sorride, chi va a teatro, chi ascolta musica, chi legge libri, chi fa cultura è libero.

Per questo chi è libero fa paura e viene minacciato: chi è libero se ne frega di essere odiato. Che non significa non avere paura.

Avremo asticelle diverse. Più limitate. Più reali. Meno certezze.

Ma tutti abbiamo diritto di non vivere nella paura.

Chiunque oggi, nel proprio lavoro, impone la paura di qualcuno o qualcosa o qualche idea, sta violando il patto che ci unisce come esseri umani.

Rifiuto di vivere nella paura. Ho rinunciato ad ogni sicurezza e ho trovato la risposta che vince la paura.


Non è il coraggio l'opposto della paura.

E' l'amore umile che costruisce ponti solidi.

E la paura si scioglierà nel nulla dopo aver distrutto tutto.

Ma noi abbiamo diritto a non vivere nelle paura.

Loro non hanno diritto a farci vivere nella paura.

Paura di sbagliare, di perdere qualcosa,
di sprecare, di morire.


No.

Io non sono i miei errori. Io non sono le mie cose.
Io non sono le mie occasioni perse, io non sono la morte.


Io sono. Chi ha paura non e'.

Chi ha paura può salvarsi con l'arte, con una commedia, una mostra, un concerto, uno spettacolo. Dipende da lui andare all'inferno o vivere nel paradiso.

Io sono. Chi ha paura non e'.

Hai diritto anche tu a vivere non nella paura. Le cose passano. Il tuo amore concreto per il tuo vicino resterà anche dopo che verrà spazzato, nel cuore di chi aiuterai.

Hai diritto anche tu a non vivere nella paura.

Ricordalo a tutti con in fatti, non con le parole.

Chi ti fa paura per il bene di tutti non fa il bene di tutti.

Tu hai diritto a non vivere nella paura.





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01.01.2022 Valentino Spataro

Valentino Spataro

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