Potremmo chiamare phygital cioè che è l'internet delle cose.
E' invece qualcosa di piu'.
Il digitale è nato in computer senza connessioni di rete. Con la connettività tra dispositivi è nata internet.
Ma per anni le informazioni in rete non impattavano nella realtà.
Oggi da un ordine online parte la consegna fisica di un prodotto, ma questa è digitalizzazione di un processo aziendale.
Se il mondo fisico nascesse integrato con il digitale ? Un esempio: un semaforo rileva il nostro telefonino, e allunga la durata del semaforo perchè sa che siamo disabili. E' digitalizzazione ?
No: è una integrazione tra un processo fisico gestito integralmente da strumenti digitali.
Il metaverso, termine riscoperto di recente grazie a Facebook, è avere occhiali connessi a orologi e telefoni, che mandano video e informazioni geolocalizzate.
L'integrazione dei dati raccolti nei telefonini con il mondo fisico (cie, green pass) può portare a blocchi o sblocchi automatici, o mille altre integrazioni utili.
L'utilità e misura di tutto, l'equilibrio misura dell'opportunità di quando essere utili.
Phigital è una visione difficile da escludere. Pensiamo agli aerei o le navi: possiamo pensarli senza computer oggi ? La crisi dei chip nel settore automobilistico dovrebbe insegnare al grado di separazione che possiamo avere tra meccanica e informatica. Certi disastri aerei sono frutto di una errata progettazione. Altri disastri mancanti per una efficace progettazione.
Averne paura serva solo per migliorare. Ma la trasparenza di un software è diversa dalla trasparenza di un ingranaggio difettoso. Lo sanno in Volkswagen e altre case automobilistiche.